Cos’è successo nel mondo della D-League nell’ultimo mese?
Gatorade Call-Up
Siamo arrivati ad un totale di 11 Call-Up per 9 diversi giocatori in questa stagione.
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Kalin Lucas: 1 partita ai Grizzlies e subito rilasciato. Bad Luck Lucas.
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Hassan Whiteside: proveniente dagli Iowa Energy, anche lui chiamato a Memphis, pure lui subito rilasciato. Ha più fortuna con Miami, che se lo accolla con un contratto pluriennale e dopo avergli fatto annusare il campo per 3 partite, lo rimanda in D-League (questa volta ai Sioux Falls Skyforce).
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Malcolm Lee: altro “Bad Luck”. Preso dai 76ers e rilasciato dopo 2 minuti di garbage time (considerando che in questa stagione il “garbage time” di Philadelphia dura 48 minuti…)
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Patrick Christopher: non ha ancora visto il campo.
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Ronald Roberts Jr.: probabilmente verrà tagliato per far posto all’europeo entrante Furkan Aldemir.
Sta andando decisamente meglio a Robert Covington. In 14 partite con i Sixers, il Pick #1 al Draft della D-League ha fatto registrare 2 partenze in quintetto, con 20 minuti di media in campo. Covington aggiunge al referto 11,2 punti e 3,5 rimbalzi a partita.
Robert Covington con la divisa dei Rio Grande Valley Vipers
Assignments
Ben 64 sono gli assignments da parte delle squadre NBA, per 30 diversi giocatori. Il più celebre (e anche il più recente) è certamente quello di Shabazz Napier: il rookie di Miami ha siglato una prestazione da 22 punti in 30 minuti nella vittoria dei “suoi” Sioux Falls Skyforce sugli Iowa Energy. Al suo fianco il già citato Hassan Whiteside con 21 punti + 12 rimbalzi in 26 minuti (e un 10/11 dal campo). Anche Mitch McGary, dagli Oklahoma City Thunder ai Blue, si è comportato molto bene (già richiamato). Infine Adreian Payne, già assegnato dagli Hawks ai Fort Wayne Mad Ants, ora sta giocando le proprie carte con gli Austin Spurs.
Reno Bighorns e Brady Heslip
Alla guida dei Bighorns (la squadra che ha lanciato Jeremy Lin) attualmente c’è Dave Arsenault Jr., l’erede del celebre sistema del Grinnell College. Per i meno informati, ecco un sunto del loro credo: correre come Bolt, sparare da tre come pistoleri di un Western, cambiare quintetto ogni 2 minuti di gioco. Il risultato? Punteggio minimo di 127 punti (massimo 156).
Un sistema estremo, ma che in D-League potrebbe anche funzionare. Attualmente l’affiliata dei Kings ha un record di 5-4.
La stella è Brady Heslip, ovviamente cecchino di prima classe. Il rookie della D-League, proveniente da Baylor, sta mettendo a referto numeri interessanti: 30,2 punti a partita ed il 53,5% dall’arco (con oltre 14 tentativi di media…). Il tutto in 30 minuti di gioco. La difesa, in particolare a livello NBA, sembra però essere un limite troppo grande.
Sempre a Reno, ha fatto il proprio debutto il tanto chiacchierato Sim Bhullar. In tre partite ha prodotto una media di 6,7 punti, 6,3 rimbalzi e 5 stoppate.
Brady Heslip a Baylor
Seth Curry
Il fratello del ben più talentuoso Stephen sta disputando una buona stagione con gli Erie BayHawks. Sta migliorando, soprattutto in attacco, dopo la stagione da rookie e lo ha mostrato anche alla Summer League. Rimangono due grossi punti di domanda: difesa e atletismo. Intanto in 9 partite ha messo a referto 24,6 punti, 4,1 assist e 5 rimbalzi in 40 minuti a partita.
Puntate della rubrica “Angolo D-League”:
Puntata Zero
Puntata Uno
Puntata Due
Puntata Tre
Puntata Quattro
Puntata Cinque
Puntata Sei
Puntata Sette
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