La March Madness, il modo più comune per parlare del torneo NCAA, non può essere circoscritta semplicemente allo svolgersi del torneo stesso, storicamente ricco di emozioni e di “folli” giocate e partite passate alla storia della pallacanestro, ma anche alla follia che pervade ogni buon appassionato: milioni di persone si cimentano con risultati improbabili nella compilazione del Bracket, quasi il fulcro della pazzia collettiva che imperversa negli USA; dall’ultimo dei fan di un qualsivoglia ateneo al Presidente Obama stesso che, negli anni, ha dato sfoggio di una grande conoscenza della pallacanestro collegiale, non riuscendo tuttavia, quasi mai ( solo con North Carolina nel 2009 ), ad indovinare la vincente della Final Four. È facile immaginare che a questo punto in quel di Lexington, Coach Cal e ragazzi, stiano facendo gli scongiuri visto che Obama ha pronosticato proprio i Kentucky Wildcats come trionfatori nella finale del 6 aprile, non allontanandosi in verità da quello che pensano un po’ tutti, tra bookmakers e appassionati in genere; “legittimando” le speranze di tutti gli altri atenei che forse vedevano nella maledizione presidenziale l’unico appiglio per fermare una squadra che viaggia senza sconfitte da inizio stagione e che sembra avere tutte le carte in regola per concludere il torneo con uno 0 alla voce sconfitte. Nonostante abbia provato ad indovinare qualche upset, il più clamoroso vedrebbe #2 Gonzaga esser eliminata da #10 Davidson, il presidente USA ha tenuto tutto sommato in considerazione i seed, inquadrando in #2 Arizona, #1 Duke e #1 Villanova le altre possibili partecipanti alla Final Four; La Big Blue Nation ( fans dei Wildcats ) trema, ora tocca ai giovani ragazzi di Calipari sconfessare la maledizione Obama.
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