Gli Houston Rockets hanno disputato un campionato ben più che soddisfacente, essendo arrivati alle finali di conference perse contro i lanciatissimi Golden State Warriors di un sensazionale Steph Curry: tuttavia proprio la serie contro i “guerrieri” non è stata giocata al massimo delle potenzialità da parte della franchigia texana apparsa decisamente stanca, spossata e nervosa, e i ragazzi di Steve Kerr hanno superato l’ostacolo con un netto punteggio finale di 4 a 1.
Uno dei protagonisti, nel bene come nel male, dell’annata dei Rockets è stato senza dubbio Dwight Howard; il centro 30enne ha combattuto con ogni mezzo (anche quelli meno consoni come le numerose sbracciate sospette, compresa quella su Bogut che gli costerà una squalifica per la prima partita della prossima regular season), dovendo anche fronteggiare un infortunio al ginocchio rimediato durante la serie con i Clippers e che molto probabilmente lo ha limitato anche nella serie successiva.
Interrogato proprio sulla questione degli infortuni in casa Rockets, apparsi incapaci di risolverli a dovere e risultando in alcuni frangenti troppo limitati dalla mancanza dei titolari (vedi la fase difensiva a tratti inesistente anche a causa dell’assenza di Beverley), Howard ha risposto in maniera decisamente vaga con le seguenti parole raccolte per noi da Matt Moore di CBS Sport:
“L’eliminazione è stata dura, ma non smetterò di combattere. Continuerò a spingermi oltre i miei limiti ed avrò sempre chiaro in mente che a prescindere da come finisca una stagione, io rimango sempre un campione. E non permetterò a nessuno di dirmi qualcosa di diverso al riguardo”.
Non sappiamo se D12 abbia voluto discolparsi da insidiose critiche riguardo alla sua integrità fisica che da diverse stagioni a questa parte è costantemente minata da infortuni di diversa entità, o se Superman abbia voluto proteggere la squadra da critiche eccessive distogliendo l’attenzione dalle prestazioni dei compagni e dirottandole direttamente sulla sua persona; sappiamo però che i Rockets erano decisamente convinti ad un certo punto di poter raggiungere “El Dorado” e che l’eliminazione per mano dei Warriors è risultata decisamente scottante.
Alcune voci all’interno dell’universo NBA parlano di importanti cambiamenti all’interno del roster di Houston, con Harden pronto a discutere assieme al GM Morey per implementare qualitativamente e quantitativamente le opzioni provenienti dalla panchina: le due superstar Howard e Harden sono infatti impazienti di vincere un titolo ed i loro onerosi contratti chiamano per un trofeo in tempi brevi altrimenti abbiamo la sensazione che Houston potrebbe essere la prossima capitale di un’importante rifondazione.