Byron Scott, head-coach dei Los Angeles Lakers, ha imparato la lezione dalla gestione della scorsa stagione di Kobe Bryant. Quale lezione? Quella di non sovraccaricare il 37enne Bryant di troppi minuti in campo, soprattutto perché il 2015/2016 potrebbe essere l’ultima stagione della straordinaria carriera della stella dei Lakers.
Gli infortuni patiti da Kobe Bryant negli ultimi due anni lo hanno limitato a giocare solo 41 partite sulle 164 totali di regular season: due anni fa ne ha giocate 6 a causa della rottura del tendine d’Achille, mentre nell’ultima stagione è sceso in campo 35 volte a causa di seri problemi alla cuffia dei rotatori.
Nella giornata di mercoledì coach Scott ha rilasciato un’intervista a Bill Oram dell’Orange County Register riguardo la gestione del carico di lavoro di Bryant:
L’unica cosa che voglio, se questo fosse realmente il suo ultimo anno da giocatore NBA, sarebbe quella di vederlo uscire dal campo sulle sue gambe. Non voglio assolutamente che Kobe si faccia male nuovamente. Farò tutto il possibile purché venga seguito minuziosamente il piano di gioco, sia per quello che riguarda i minuti di gioco, sia per quanto riguarda le gare in back-to-back.
Ovviamente vogliamo tenere il giocatore il più efficiente possibile, ma so che conosce il suo corpo meglio di chiunque altro. Quando inizierà la stagione, parlerò a Kobe durante le partite per capire il suo stato fisico. Non farò nulla che possa compromettere la sua salute. Insieme a lui ed allo staff stileremo un programma di gioco adatto alle sue condizioni fisiche e ci atterremo a quello.
Sicuramente è estremamente complicato tracciare un rapporto biunivoco tra carichi di lavoro ed infortuni, ma i 34,5 minuti di media giocati la scorsa stagione sono decisamente eccessivi per un giocatore che è nella Lega da 19 anni e che ha disputato 1500 partite tra stagioni regolari e playoffs. Con un po’ di fortuna ed una gestione più oculata di Bryant, potremo gustarci almeno per un altro anno le sue elettrizzanti giocate.