Quattro anni. Due titoli conquistati e altrettante finali perse. Non male vero? Ma non è stato abbastanza per trattenere Lebron James a Miami nell’estate del 2014. La voglia del Prescelto di portare un anello a Cleveland, casa sua, ha sovrastato ogni altra considerazione. Sappiamo poi come è andata a finire la scorsa stagione: Lebron trascina i Cavs in fondo ai Playoff, senza però riuscire a mettersi al dito il terzo ed agognato anello. Golden State è troppo anche per lui. Cleveland dovrà aspettare ancora. E Miami? L’addio del Prescelto sarebbe stata una botta dura da digerire per chiunque. Infatti, la loro ultima stagione è stata caratterizzata da grandi difficoltà di riorganizzazione e dagli infortuni. Il grave problema ai polmoni di Chris Bosh ha reso addirittura fallimentare la scalata degli Heat ai Playoff.
A cinque giorni dall’inizio della Regular Season, in Florida la situazione sembra profondamente cambiata. Il recupero di Bosh, la riconferma di Dragic e la determinazione di Dwyane Wade hanno riportato passione e voglia di rivalsa all’AmericanAirlines Arena. A certificare l’entusiasmo crescente è stato proprio Flash, con delle dichiarazioni che hanno infiammato i tifosi di Miami: “Lebron sa che stiamo arrivando. I Cavs sono al vertice della Eastern Conference. Tutti vogliono arrivare da loro“.
Le parole di Wade nei confronti del suo amico James suonano come un avvertimento, una minaccia. I giornalisti hanno poi chiesto al nativo di Chicago se ritenesse che i Cavs, almeno in questo inizio di stagione, potessero essere vulnerabili a causa dei tanti infortuni. Il futuro Hall of Famer ha risposto così: “In questa lega conta essere la squadra più in salute. Non la più forte“.
L’obiettivo di Wade è cristallino: prendere il posto di Lebron sul trono dell’Eastern Conference. Cleveland dovrà fare attenzione…Miami is coming.