Dave Joerger sta vivendo un avvio di stagione tutt’altro che facile alla guida dei suoi Memphis Grizzlies, non tanto per il record complessivo che al momento è di 3-3, quanto per come sono maturate le sconfitte. L’esordio casalingo contro Cleveland perso con uno scarto di 30 punti, la caduta al cospetto dei campioni NBA in carica dei Golden State Warriors col tabellone finale a recitare un imbarazzante -50 e il k.o. contro i non irresistibili Portland Trail Blazers con una differenza di 19 lunghezze: tanto è bastato per mettere in discussione Joerger.
Da essere considerato un giovane allenatore rampante nella Lega a venir messo nel mirino delle critiche e addirittura sulla graticola, il passo è molto breve: lo sta imparando sulla sua pelle Joerger, che è diventato il bersaglio principale da colpire dalle parti del Tennessee per questo balbettante inizio di regular season. Secondo quanto riportato da Marc Stein di ESPN, il proprietario della franchigia, Robert Pera, sarebbe alquanto infastidito per queste brutte figure rimediate nell’ultima settimana e si starebbe guardando attorno per un possibile avvicendamento al comando della guida tecnica.
Al momento si tratta solo di un’indiscrezione ma si sa che gli insiders sono sempre ben informati. Quello che preoccupa in maniera particolare non sono tanto i risultati in sé, bensì uno scollamento che sembra trasparire dallo spogliatoio con uno dei leader dei Grizzlies, Mike Conley, che non più tardi di un paio di giorni fa ha dichiarato senza giri di parole che tanti suoi compagni non sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, sottintendendo che di strada così se ne farà ben poca.
Fa specie una statistica particolare che riguarda i ragazzi di Joerger: finora Marc Gasol & co hanno inseguito nel punteggio con più di 20 punti di distacco per 62 minuti complessivi, quando invece nell’intera passata stagione erano stati in totale 88. Un dato numerico che conta il giusto ma fa riflettere su una falsa partenza di una squadra che gioca controcorrente rispetto alla maggior parte delle altre nella Lega, ovvero cercando di abbassare il ritmo, di giocare un basso numero di possessi e di difendere forte su ogni singolo possesso. Una filosofia che ha pagato nelle ultime due annate sotto l’egida Joerger e che può funzionare anche in questa, sempre che si dia il tempo di lavorare all’allenatore senza lanciarsi in cambi di panchina azzardati.