Andre Drummond, centro dei Detroit Pistons, questa notte è entrato nella storia dalla parte sbagliata. Drummond, infatti, ha chiuso con 23 errori dalla lunetta (13-36 complessivo), superando il “primato” detenuto ex aequo da DeAndre Jordan e Wilt Chamberlain (22 errori a testa).
I 36 liberi tirati da Drummond derivano dalla decisione di coach J.B. Bickerstaff (allenatore dei rivali di questa notte dei Pistons: gli Houston Rockets) di applicare il famigerato Hack-a-(Drummond, in questo caso). La strategia di Bickerstaff non ha funzionato: i Pistons hanno vinto 123-114 sui Rockets, consolidando una posizione nel tabellone della Eastern Conference che si fa sempre più allettante (quinti a pari merito con gli Indiana Pacers di Paul George, al momento).
L’Hack-a-Drummond, in ogni caso, ha portato a frangenti di partita piuttosto caotici, con il comprimario dei Rockets K.J. McDaniels che ha speso cinque falli in nove secondi sul centro dei Pistons. Stan Van Gundy – attuale coach dei Pistons ed ex allenatore di Dwight Howard (ora in forza ai Rockets) ai tempi dei Magic – ormai ci avrà fatto l’abitudine. I centri esplosivi, forti fisicamente e dotati di una tecnica rivedibile paiono essere una costante delle sue squadre. Drummond riuscirà dove Dwight Howard ha fallito?
News NBA