La notizia è di quelle che lasciano molto perplessi. E che generano, inevitabilmente, molto scetticismo. Secondo quanto raccontato da Stephen Smith su ESPN Radio l’eventuale nuovo addio di LeBron James a Cleveland sarebbe quantomeno una delle possibili opzioni nel futuro del numero 23 dei Cavs.
Il discorso è molto semplice, figlio anche della frustrazione legata ad una stagione che non vuol saperne di decollare definitivamente. Prima Blatt, cacciato pochi giorni prima di sedersi sulla panchina dell’All Star Game (il controsenso stridente balza facilmente all’occhio), poi Lue, allenatore gradito da James, ma non in grado (almeno per ora) di far cambiare rotta ai Cavs.
Scritta così sembrerebbe la stagione dei Sixers, ma fortunatamente per LeBron e compagni così non è. Cleveland è prima ad Est e, nonostante la ritrovata competitività sulla costa atlantica, non dovrebbero esserci difficoltà tali da non raggiungere le Finals anche quest’anno (scongiuri di ogni tipo da parte dei tifosi sono ovviamente ben accetti).
E allora la notizia dov’è?
La notizia sta nel fatto che dopo la rovinosa sconfitta contro i Grizzlies (la classica partita che anche con tutte le attenuanti legate alle 82 partite di RS non si può e non si deve sbagliare), il numero 23 ha puntato il dito contro i suoi, in parte anche contro se stesso.
“Non siamo pronti per i Playoff”
Un avvertimento, un modo per scuotere l’ambiente. Per altri però, forse, la possibilità di lasciarsi uno spiraglio, una piccola porta aperta. Un modo per dire che il suo ritorno a Cleveland è frutto della voglia di fare risultati con questa squadra. L’appagamento arriva da lì, non dal giocare con la canotta della squadra che si è sempre sognato (ammesso e non concesso che un ragazzino di Akron sogni Cleveland, vista la rivalità).
In fondo, un Re non va mai dato per scontato, neanche quando siede sul trono di casa sua.