Finale movimentato stanotte a Milwaukee: dopo essere stato stoppato da John Henson, Matt Barnes è venuto a contatto con l’avversario, andandolo poi a cercare negli spogliatoi dopo l’espulsione dei due
Finale di gara molto concitato nella notte a Milwaukee, dove i locali Bucks erano in scena con i Grizzlies sempre falcidiati dagli infortuni, ma con parecchie teste calde ancora a disposizione, a cominciare da Matt Barnes, ormai celebre per i gesti sopra le righe più che per le proprie doti tecniche.
Negli ultimi secondi e con Milwaukee ormai vincitrice della contesa sul +10, John Henson ha infatti cancellato il lay up dell’ex Lakers e Clippers, con una giocata pulita e potente ma probabilmente non necessaria in una gara già chiusa. La stoppata subita e l’annessa esultanza dell’ala dei Bucks non è stata gradita da Barnes, che si è avvicinato a Henson con fare minaccioso venendo però immediatamente bloccato dai compagni, che evidentemente ben conoscono l’attitudine dell’esterno.
Fino a qui, tutto sommato, un episodio teso ma non certo sopra le righe in una Lega piena di personaggi piuttosto vivaci: ma è da qui che la situazione è diventata meno usuale e certamente meno gradita alle sfere dirigenziali della Lega. Henson infatti, che aveva già preso un tecnico nel corso della gara, ha ricevuto il secondo ed è stato dunque espulso, andando verso gli spogliatoi ancora in trionfo e lanciando anche la maglia al pubblico; ancora una volta, Barnes non deve aver gradito, e dopo esser stato a sua volta espulso è andato verso la locker room dei Bucks, in cerca dell’ala avversario, con cui evidentemente voleva “spiegarsi”, per così dire. Non è chiaro cosa sia accaduto in seguito: certamente, Barnes ha raggiunto gli spogliatoi avversari prima di essere bloccato dalla security, e con ogni probabilità è venuto a contatto con Henson, e nemmeno in modo così amichevole, a giudicare dal vistoso graffio sulla guancia con cui l’ala dei Bucks si è presentata ai cronisti subito dopo la gara.
Barnes, scortato fuori dall’arena dalla polizia, rischia ora seri provvedimenti per un atto, quello dell’ingresso nello spogliatoio avversario, considerato molto grave, e potrebbe dunque lasciare i suoi Grizzlies, già decimati, ancora più in difficoltà nel caso non certo utopico di una squalifica.