Toronto Raptors
Lowry e DeRozan: voto 8,5
I due uomini più attesi, coloro i quali hanno trascinato i Raptors al secondo posto nella Eastern Conference, hanno steccato nei primi due episodi con cattive scelte offensive più che con brutte percentuali. In gara 3 invece sono tornati protagonisti in maniera assoluta dominando la partita: primo quarto da sballo per DeRozan che ne mette 12 dei 21 finali subito per far capire com’è la solfa, secondo tempo invece coi riflettori puntati su Lowry che rintuzza i – seppur flebili – tentativi di rimonta dei Pacers segnando sia da fuori sia andando al ferro. BENTORNATI
Carroll: voto 8
Il terzo dei “big three” canadesi sfodera una super prestazione in primis nella metà campo difensiva dove spesso e volentieri è sulle tracce di Paul George riuscendo a limitarne l’apporto ai padroni di casa, ma la sua pericolosità in attacco non ne risente dello sforzo in marcatura su PG. Per l’ex Atlanta sono 17 alla sirena, alternando canestri dall’arco e tagli sulla linea di fondo: un’enigma per la difesa dei Pacers. DREADLOCK POWER
Joseph: voto 7
Lo specialista della panchina svolge a pieno il suo ruolo: 24 minuti in campo, 10 punti con +12 di plus/minus. Una solidità mentale più che tecnica acquisita nell’esperienza ai San Antonio Spurs dove ha imparato l’arte del “farsi trovare pronto”, un’arte difficile da apprendere ma su cui ora coach Dwane Casey può contare per dare riposo a Lowry e dare impulso alla second unit. DINAMO
Indiana Pacers
George: voto 6,5
E’ il pericolo numero 1, 2, 3 e 4 per la difesa dei Raptors che gli danno tutte le attenzioni del mondo e cercando di limitarlo in tutte le situazioni di gioco mettendo grande pressione sulla palla e raddoppiandolo quando serve. La libertà goduta dai compagni e non sfruttata lo fa innervosire facendogli rimediare un tecnico a fine primo quarto, da lì in poi tutto l’attacco di Indiana si ferma e PG inizia a litigare col canestro soprattutto coi piedi dietro l’arco dove chiude con un 1-8 non da lui. Ha comunque il merito di non mollare fino alla fine e di guidare i compagni come un vero leader sa fare, pronto già a dare battaglia per gara 4. SOLO COME UN CANE
Turner: voto 7,5
Uno dei pochi a salvarsi nel disastro dei padroni di casa è il rookie scelto alla numero 11 nel Draft 2015. In uscita dalla panchina porta energia, dinamismo, elettricità in campo oltre che efficacia come dimostra l’8 su 12 al tiro e gli 8 rimbalzi catturati. Ne servirebbero altri così grintosi per coach Vogel. TROTTOLA
Ellis: voto 4,5
Che fine ha fatto il Mississippi Bullet, l’uomo capace di segnare in qualsiasi maniera da qualsiasi posizione il cui fiore all’occhiello è l’attacco? Vero che nel corso della carriera ha perso un po’ dell’individualismo che lo caratterizzava nei primi anni di NBA, ma un’apatia del genere è difficile da ricordare: sempre tangenziale alla partita, in una gara dove non entra niente ai Pacers e ti aspetti che possa uscire dallo spartito per suonare e cantare da solo, non stona nemmeno perché il suo ruggito da leone in attacco è diventato ormai una vocina da coro degli angeli. In difesa poi in balia di Lowry e Joseph, sveglia Monta! SMARRITO