Non dovrebbe sorprendere nessuno o quasi il premio di Coach of the Year di quest’anno, ricevuto poche ore fa da Steve Kerr, allenatore dei Golden State Warriors da record, che hanno distrutto le squadre rivali nella prima parte di questa stagione. L’anno scorso era toccato a Mike Budenholzer, autore di una splendida annata con gli Atlanta Hawks, anche se Steve Kerr aveva già allora dato prova delle sue abilità tattiche e di leadership arrivando a battersi per davvero per il titolo di allenatore dell’anno e sfiorando di poco la vittoria.
Quello che può sorprendere quest’anno è che nessun voto della giuria è andato a Stan Van Gundy. +12 vittorie rispetto allo scorso anno per i suoi Pistons, playoffs centrati, anche se all’ultimo posto, con una squadra sulla quale pochi avrebbero scommesso ad inizio stagione. Tuttavia questi i voti registrati per le prime 6 posizioni per il miglior allenatore dell’anno:
Coach | Team | voto primo posto | voto secondo posto | voto terzo posto | punti totali
Steve Kerr | Golden State Warriors | 64 | 18 | 7 | 381
Terry Stotts | Portland Trail Blazers | 37 | 38 | 36 | 335
Gregg Popovich | San Antonio Spurs | 10 | 32 | 20 | 166
Steve Clifford | Charlotte Hornets | 7 | 16 | 15 | 98
Dwane Casey | Toronto Raptors | 6 | 12 | 17 | 83
Brad Stevens | Boston Celtics | 5 | 10 | 19 | 74
14 in tutto gli allenatori votati dagli esperti tra cui Dave Joerger dei Memphis Grizzlies, Doc Rivers dei L.A. Clippers, Luke Walton dei Golden State Warriors (interim), Erik Spoelstra dei Miami Heat, Quin Snyder degli Utah Jazz, Rick Carlisle dei Dallas Mavericks, Mike Budenholzer degli Atlanta Hawks e Billy Donovan degli Oklahoma City Thunder.
Nessun riconoscimento, nemmeno marginale quindi per Stan Van Gundy, che rimane tuttavia uno dei principali autori della sorprendente buona stagione dei suoi Pistons.
di Marco Malvezzi