ATLANTA HAWKS
JEFF TEAGUE: 6. Complice anche il problema alla caviglia non riesce ad esprimersi al top del suo livello, ma nei 24 minuti in cui resta il campo dà una mano ai compagni. Per Atlanta sarà fondamentale cercare di averlo al meglio fin dalla prima gara contro i Cavs.
KYLE KORVER: 7,5. Semplicemente imprescindibile. 11 punti con 4-4 al tiro, a cui aggiunge 9 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero, 2 stoppate e un +/- di +21 che parla per lui. Il rilascio di tiro è qualcosa di indescrivibile, ma ad impressionare è il tempismo delle sue giocate: i 4 tiri mandati a bersaglio, infatti, sono arrivati quasi sempre dopo una bella giocata dei Celtics, utilissimi per frenare l’entusiasmo di squadra e tifosi.
KENT BAZEMORE: 7. Dopo una bella gara-5 si conferma anche a Boston, dove, soprattutto nel primo tempo, segna diversi canestri pesanti. Completamente rinvigorito dalla cura Budenholzer, chiude con 15 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate che la dicono lunga sulla sua prestazione.
PAUL MILLSAP: 7. Al solito, ottimo lavoro difensivo (testimoniato dal numero di stoppate: 4), aggiunge buone letture offensive che aiutano la squadra nei momenti più delicati. L’ultima volta, al TD Garden, ne aveva messi 45. In gara-6 si ferma a 17, tra cui figura però il gioco da tre punti che ammazza il tentativo di rimonta dei Celtics.
AL HORFORD: 8. Praticamente perfetto. 15 punti, 4 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi, 3 stoppate e, dopo Korver, il miglior +/- della squadra (+19). La spiega su entrambi i lati del campo ai giovani Celtics, difendendo con la solita intensità e attaccando con proverbiale intelligenza. Se mantiene questo livello Cleveland non avrà vita facile al secondo turno.
DENNIS SCHROEDER: 6,5. I parecchi minuti sul parquet a causa dei problemi fisici di Teague non spaventano il play di riserva degli Hawks, che si comporta bene in cabina di regia come dimostrano i 12 punti e 8 assist messi a referto.
BOSTON CELTICS
ISIAH THOMAS: 6,5. Le percentuali al tiro dimostrano quanto la sua sia stata una serata difficile, ma questo ragazzo è anima e cuore dei Celtics, che si fanno letteralmente trascinare dalle sue giocate. Fare 25 punti e 10 assist ai playoff contro gli Hawks non è facile per nessuno, e se a farlo è un giocatore delle sue dimensioni, giù il cappello. Nel quarto periodo, con Boston sotto di 28, ha la forza di guidare i compagni ad un tentativo di rimonta che, per poco, non ha rischiato di concretizzarsi. Finisce qui una stagione strepitosa per Thomas, che sarà chiamato a riconfermarsi l’anno prossimo.
EVAN TURNER: 5. Il grande assente di questa partita. Senza Bradley e con Thomas in difficoltà per larga parte dell’incontro, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più dall’ex 76ers, che invece spara a salve (4-17) sbagliando anche il tiro del possibile -8 con i Celtics in rimonta nell’ultimo quarto.
JOE CROWDER: 6. Pronti-via e ha già problemi di falli, ma nonostante questo non si risparmia, difendendo con la solita straordinaria intensità e aiutando i Celtics con due triple importanti nel quarto periodo. Non è stata una serie facile per lui, ma alla fine esce a testa alta.
JONAS JEREBKO: 6. Parte a mille, segnando i primi cinque punti dei Celtics e dimostrandosi un pericolo nei pick-n-pop. Cala leggermente nel secondo tempo ma alla fine dà una mano nel tentativo di rimonta Celtics con un bel gioco da tre punti. Difensivamente, tuttavia, fatica oltremodo e il suo +/- (-24) lo dimostra.
AMIR JOHNSON: sv. Un gioco da tre punti, quattro rimbalzi e un mezzo infortunio al polso: troppo poco per essere giudicato.
MARCUS SMART: 5,5. In difesa è il solito mastino, aggressivo su chiunque gli si pari davanti e cliente scomodo anche per i più esperti avversari, ma in attacco è spesso confusionario, con scelte discutibili soprattutto in momenti in cui ai Celtics sarebbero serviti soprattutto calma e ordine.