Golden State Warriors
Klay Thompson voto 7: in contumacia Curry, è lui a doversi prendere le maggiori responsabilità offensive. Soffre a lungo per le attenzioni raddoppiate nei suoi confronti proprio a causa dell’assenza dell’amico Steph, ma quando la partita si fa dura lui si fa trovare pronto realizzando i canestri decisivi soprattutto per il sorpasso nel quarto periodo. Tira con brutte percentuali ma il suo compito lo assolve appieno. IN UFFICIO
Draymond Green voto 7: è il termometro della squadra che infatti fatica a lungo a causa della serata no del numero 23 che litiga col canestro nel primo tempo e cerca di litigare provocando Lillard al rientro negli spogliatoi, dove ritrova un minino di lucidità. Kerr lo pungola anche nell’intervista a bordo campo tra terzo e quarto periodo “Non deve pensare agli errori, deve continuare a giocare ed eseguire meglio”. Detto, fatto: firma la schiacciata della staffa arrampicandosi sul ferro e mandando i titoli di coda alla partita. RITROVATO
Iguodala voto 7,5: quando la nave sbanda nel primo tempo, è il marinaio con maggiore esperienza a bordo a prendere il timone, limitando i danni in difesa e rimanendo aggrappato alla partita nella metà campo offensiva. La sua leadership è decisiva nello svoltare la partita soprattutto a livello emotivo più che tecnico. TOTEM
Ezeli voto 8: non ce ne vogliamo il costante Barnes e l’enciclopedico Livingston ma l’uomo che fa la differenza per davvero è il nigeriano che piazza 8 punti a inizio quarto periodo rimanendo un enigma per la difesa dei Blazers. L’uomo meno atteso che diventa il risolutore di una gara complicatissima. UNDERDOG
Portland Trail Blazers
Damian Lillard voto 6,5: gioca una partita solida, lucida in entrambe le metà campo per tre quarti dominando la contesa con 25 punti all’attivo. Poi succede qualcosa, si spegne la luce e così anche Portland: 0 punti per il numero 0 nel quarto e decisivo periodo, ergo tracollo degli ospiti e sconfitta che brucia soprattutto a Dame, di solito protagonista come pochi nell’ultimo quarto delle partite ma che è mancato invece questa volta alla resa dei conti definitiva. Dopo aver tenuto in piedi la baracca, la lascia crollare senza reagire. BIFRONTE
C.J. McCollum voto 7,5: è il più continuo in casa Portland e l’ultimo ad arrendersi, spalma lo sforzo offensivo in maniera abbastanza omogenea per tutta la partita e crea grattacapi continui alla difesa dei Warriors che non sa mai come possa colpire il MIP of the Year. Nell’ultimo quarto rimane solo sull’isola a duellare, senza il compagno di battaglia Lillard, ma il suo carattere non è comune a tutti. BRAVEHEART
Aminu voto 6: gioca un primo quarto da urlo segnando da fuori e in penetrazione facendo presagire una gara da protagonista. Invece alla lunga si spegne mano a mano nella metà campo offensiva non riuscendo a capitalizzare il solito molto spazio concesso dalla difesa che lo battezza e a lungo andare ha ragione. FUOCO DI PAGLIA
Harkless voto 7: anch’egli sfidato al tiro da fuori come Aminu, segna con più continuità dall’arco rispetto alle tendenze abituali e rimane una minaccia offensiva per tutto il corso della partita. In difesa l’apporto che dà è sempre consistente: se mantiene questa aggressività in attacco, può essere la chiave per provare a scardinare l’ermetica organizzazione difensiva dei campioni in carica. SPERANZA NERA