Gli Atlanta Hawks si presentano alla Philips Arena con un solo obiettivo: vincere la prima partita tra le mura amiche per poter accorciare le distanze dai Cleveland Cavaliers, avanti per 2-0 nelle semifinali della Eastern Conference. Nello starting five coach Budenholzer sceglie di mandare in campo Thabo Sefolosha al posto di Kyle Korver, mentre i restanti 4/5 del quintetto rimangono invariati rispetto alle due sfide precedenti: PM Jeff Teague – SG Kent Bazemore – SF Thabo Sefolosha – PF Paul Millsap – C Al Horford. Dall’altra parte coach Lue risponde con: PM Kyrie Irving – SG J.R. Smith – SF LeBron James – PF Kevin Love – C Tristan Thompson.
1° Quarto: gli Hawks partono con il piede giusto davanti ai propri tifosi, portandosi sull’8-3 dopo due minuti di gioco, grazie anche ad un contropiede condotto magistralmente da Horford e chiuso da una schiacciata a due mani di Sefolosha. Coach Lue, visibilmente contrariato in panchina dall’atteggiamento dei suoi, chiama subito time-out. I Cavs escono dalla sospensione con un piglio decisamente diverso e impattano a quota 8 pari con due triple di Kevin Love. Due bombe di Smith e Love portano i Cavs a +5 sugli Atlanta Hawks, ma quest’ultimi non si perdono d’animo e, grazie ad una buona circolazione di palla, fissano il punteggio sul 24-23. In casa Cavaliers si iscrive alla “sagra della tripla” anche Dellavedova e la prima frazione di gioco si conclude sul 31-28 per i Cavs.
2° Quarto: pronti-via e i Cleveland Cavaliers piazzano un parziale di 7-0 firmato LeBron James in meno di un minuto di gioco. Iman Shumpert decide di iscriversi alla partita piazzando una pazzesca schiacciata al volo ad una mano dopo un errore dalla media distanza di James: 38-30 per gli ospiti. Budenholzer chiama time-out e disegna uno schema per Korver. Proprio quest’ultimo riceve palla da Teague, scaglia una gran tripla uscendo da un blocco granitico di Horford e riporta i suoi a -5. I Cleveland Cavs non mollano un centimetro e Irving segna un comodo lay-up di mano mancina rubando palla a Teague: 48-40 per LeBron e soci a 6:20 dalla fine del quarto. Da questo momento in poi gli Hawks si prendono possesso del palcoscenico: 2 triple di Korver, bomba di Horford, schiacciata di Humphries e incredibile crossover di quest’ultimo che manda a sedere Love. Il secondo quarto si chiude per 63-55 a favore degli Atlanta Hawks. In questi 12 minuti di gioco i padroni di casa mandano a segno ben 35 punti, contro i 24 dei Cavaliers.
3° Quarto: la terza frazione si apre con una grandissima giocata di Horford: finta di tiro su Thompson, partenza incrociata da sinistra a destra e poster ad una mano sopra al malcapitato Kevin Love. Il giocatore dominicano è assoluto protagonista in questa fase della partita, mandando a segno una tripla che porta i suoi sul + 10 ai danni dei Cavaliers. Quest’ultimi rimangono sotto la doppia cifra di distanza grazie esclusivamente alle alte percentuali da 3 punti e trovando linfa vitale dalla panchina da un redivivo Channing Frye, una sentenza da oltre l’arco e sorprendentemente solido sotto le plance. Il terzo quarto si chiude sul 91-85 pro Atlanta Hawks.
4° Quarto: gli Hawks giocano una pallacanestro più corale rispetto ai Cavs e la buona fluidità offensiva è un fattore nei primi minuti di questa frazione di gioco: 101-93 per gli Hawks a 9 minuti dalla fine del match. Il talento a disposizione di coach Lue è però maggiore rispetto alla compagine avversaria e, in un men che non si dica, i Cavaliers si portano avanti a 6 minuti dal termine, sul punteggio di 104-103. A questo punto si verifica un autentico black-out tra i giocatori a disposizione di coach Budenholzer – palle perse in attacco e poca comunicazione nei cambi difensivi -, e i Cleveland Cavs ne approfittano per portarsi ancora più avanti nel punteggio. Frye è un cecchino da oltre l’arco e i vari Love, Irving e James segnano con una continuità disarmante. I Cavaliers piazzano un quarto da 36 punti, concedendo agli avversari appena 17 punti. La partita finisce 121-108 per la franchigia dell’Ohio, che si porta 3-0 nella serie. Cleveland vince la partita grazie al talento dei singoli, alle incredibili percentuali dal tiro dalla lunga distanza (21 bombe su 39 tentativi!) e all’inattesa prova da fuoriclasse di Frye, vero uomo-chiave del match.
PAGELLE
Cleveland Cavaliers
Kevin LOVE: 7,5. A livello statistico non si discute: 21 punti (5/12 da 3 punti), 3 assist e ben 15 rimbalzi. Nella prima parte del match i Cavs rimangono a contatto degli Hawks grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di aprire il campo. La difesa avversaria si chiude sulle penetrazioni di James e Irving e l’ex-Timberwolves segna con una buonissima continuità sugli scarichi dei compagni. Love sta disputando dei playoffs su ottimi livelli, ma la difesa continua ad essere un problema per lui (Humphries – non propriamente un fulmine di guerra – lo manda al bar con un semplice crossover…). Finché le percentuali lo sussistono va bene anche così, ma se dovessero calare allora saranno dolori per i Cavs. Lue dovrà trovare al più presto un rimedio per “proteggerlo”.
LeBron JAMES: 8. Sfiora la tripla doppia (24+13+8) e da la sensazione di poter controllare la gara a suo piacimento. Prende meno tiri rispetto a Irving e Love, decide di giocare più per la squadra e di mettere in ritmo i suoi compagni, ma rimane un rebus insolubile per la difesa di Atlanta. Sefolosha – inserito nel quintetto iniziale proprio per cercare di limitare la stella dei Cavs – non gli prende nemmeno i numeri della targa. Dominante.
Tristan THOMPSON: 6. Ok, in 28 minuti tira giù 13 rimbalzi, ma è impreciso al tiro (1/6 da due punti), perde 4 palloni e chiude la gara con un plus/minus di -14, valore più basso tra tutti i giocatori dei Cavaliers. In difesa fa il suo, ma non è ancora il giocatore concreto che ha stupito tutti durante la passata postseason. Se i Cleveland Cavaliers avessero perso, il voto sarebbe stato sicuramente insufficiente. 6 di stima.
Kyrie IRVING: 7,5. Lue lo tiene in campo per 40 minuti – minutaggio più alto della squadra – e Kyrie lo ripaga con 24 punti e un ottimo 4/5 da 3 punti. Non è un vero playmaker – solo 3 gli assist forniti ai propri compagni -, ma rimane una delizia per gli occhi. Ha un talento smisurato, segna in tutti modi possibili e immaginabili e quando si accende son dolori per tutti. Se solo fosse più continuo…
J.R. SMITH: 6. Stavolta il giocatore non replica la scintillante prova di Gara-2 ma si limita ad eseguire il compitino: 6 punti, 3 rimbalzi e 3 assist. Senza infamia e senza lode.
Channing FRYE: 9,5. MVP assoluto della serata. Esce dalla panchina e in 28 minuti segna 27 punti crivellando la retina degli Hawks con percentuali fantascientifiche: 10/13 dal campo e 7/9 da 3 punti! Nell’ultimo e decisivo quarto è lui che scava la fossa ai poveri Atlanta Hawks, colpendo a ripetizione dalla linea dei 3 punti. Frye cattura anche 7 rimbalzi, non esattamente la specialità della casa. Prova da incorniciare per un giocatore forse dato per finito troppo presto da alcuni addetti ai lavori NBA.
Richard JEFFERSON + Matthew DELLAVEDOVA + Iman SHUMPERT: 6,5. Buona difesa sugli esterni avversari e 12 punti totali, al resto ci pensa l’illegale Channing Frye di questa sera. Preziosi.
Atlanta Hawks
Paul MILLSAP: 7. Partita da autentico all-around per l’ex-Utah Jazz. Purtroppo non è bastato per portare alla vittoria la sua squadra.
Thabo SEFOLOSHA: 4,5. In attacco non dispiace (8 punti con 2/2 da 3 punti), ma in difesa – quella che dovrebbe essere la sua specialità – non ne tiene uno. James e compagni fanno quello che vogliono con lui in marcatura. La mossa di inserirlo in quintetto al posto di Korver non ha pagato i dividendi auspicati.
Kent BAZEMORE: 4. Non pervenuto. Prima vera “stecca” nei Playoffs per l’ex-Golden State Warriors. In attacco non ne mette una e in difesa è abulico. Due passi indietro rispetto alle ultime prestazioni.
Al HORFORD: 7. Sbaglia pochissimo in attacco – appena 4 errori su 15 tentativi – ed è il miglior realizzatore dei suoi. In difesa rifila 3 stoppate agli avversari e cambia su tutti, anche se stona vedere sul tabellino che il lungo dominicano ha conquistato appena un rimbalzo. Leader del gruppo.
Jeff TEAGUE: 6,5. Buonissime cifre (19 punti con 7/17 dal campo e 14 assist), ma subisce oltremodo le sortite offensive del pariruolo Irving. Alla fine del match si fa fischiare un flagrant foul per un’inutile spallata di frustrazione ai danni di LeBron James.
Kris HUMPHRIES: 6,5. Il lungo ex-Nets porta alla causa un discreto contributo, come dimostra il suo plus/minus (+12): 9 punti, 4 rimbalzi, 2 stoppate e tanta grinta in difesa. Forse coach Budenholzer avrebbe dovuto utilizzarlo di più rispetto ai 20 minuti che gli ha concesso in questa partita. Energico.
Dennis SCHRODER: 6,5. Stesso discorso di Humphries: perché non utilizzarlo di più? In appena 12 minuti di gioco il tedesco ha messo insieme 8 punti, 2 rimbalzi e 4 assist. E’ vero che il giocatore tende a prendersi delle pause, ma all’interno del roster degli Hawks è forse l’unica variabile impazzita che può cambiare l’inerzia a proprio favore all’interno di una partita. Sotto 0-2 nella serie, tanto valeva rischiarlo di più, magari facendolo giocare al posto di un evanescente Bazemore e usare così un assetto a due playmaker.
Kyle KORVER: 7,5. Tra i più positivi in casa Atlanta Hawks. L’ex-Sixers segna 18 punti con un ottimo 5/9 da tre punti in 32 minuti di gioco ed è l’ultimo ad arrendersi. Pulito e ordinato. Buona gara la sua.