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GOLDEN STATE WARRIORS
Harrison Barnes: 5. In questi playoffs non sta crescendo come si aspettavano nella Baia: anche senza Curry e quindi in teoria con più responsabilità anche per lui, chiude un’altra gara piuttosto anonima con 2/8 dal campo per 7 punti. Gli Warriors hanno bisogno di un apporto ben maggiore da lui.
Draymond Green: 8.5. Sontuosa la gara dell’all arounder e chiave tattica della squadra, che oltre al solito lavoro su più fronti (altra tripla doppia sfiorata con 9 rimbalzi e 8 assist) deve improvvisarsi realizzatore stante l’ingiustificata assenza di molti compagni: non si fa pregare e chiude a 37 con 8/12 da tre. Cuore e anima di questa squadra.
Andrew Bogut: 5.5. Meriterebbe una sufficienza piena perché finché è in campo è un fattore in area, difensivamente e per equilibrio tattico. Ma 5 falli in 11 minuti sono veramente troppi: deve assolutamente controllare di più questo aspetto del suo gioco perché sta diventando deleterio per lui e per gli stessi Warriors.
Klay Thompson: 7.5. Altra prova molto positiva dello Splash Brother rimasto agli Warriors: complice però la citata assenza di compagni, tira veramente tanto (28 conclusioni, 14 a bersaglio per 35 punti finali), contribuendo forse in parte a non mettere in ritmo gli altri. Inoltre difensivamente fa un lavoro egregio su Lillard, ma prende comunque 40 punti in faccia: bravo Dame, ovviamente, ma i risultati non gli sorridono.
Shaun Livingston: 6. Uno dei pochi Warriors a salvarsi a parte Green e Thompson, se non altro per come riesce a mettere in ritmo gli altri (e soprattutto i due leader) con i suoi 10 assist. Dovrebbe però essere più aggressivo in attacco: pochi i 4 tiri presi per uno con i suoi mezzi e i mismatch che può generare.
Andre Iguodala: 4.5. Deleterio al tiro (0/5 dal campo), in affanno anche in difesa, dove i Blazers segnano che è un piacere. Certamente serata di grazia loro, ma sarebbe il primo a doverci mettere una pezza.
Leandro Barbosa: 7. Spesso finito nel dimenticatoio in questi playoffs, è bravissimo a sfruttare i maggiori minuti in questa gara segnalandosi tra i pochi a dare un contributo importante dalla panchina. 10 punti con 5/7 in 17 minuti, cui aggiunge 5 rimbalzi: what else?
Ian Clark: 6. Anche lui entra discretamente in partita, non gli si può chiedere più di qualche punto che comunque porta anche stavolta.
Festus Ezeli, Marreese Speights, Brandon Rush: 5. Semplicemente non pervenuti a Portland.
PORTLAND TRAIL BLAZERS
Al-Farouq Aminu: 8. Clamorosa gara dell’ex Dallas che punisce con una puntualità da orologio svizzero l’ampio spazio concesso dagli avversari: 8/9 dal campo, 4/5 da 3, 23 punti totali cui aggiunge anche la doppia doppia con 10 rimbalzi. Nella serie con i Clippers ha tirato con il 30% dalla lunga, in questa sta diventando un elemento da rispettare dall’arco e per i Blazers tatticamente fa tutta la differenza del mondo.
Moe Harkless: 5. In quintetto ma per pochissimo in campo, molto meglio chi gli è subentrato.
Mason Plumlee: 6. Onesto lavoro a rimbalzo e in area, porta il suo mattoncino.
CJ McCollum: 7.5. Si rivede il McCollum della regular season, bravo a sfuttare gli spazi creati da Lillard: non parte benissimo, ma cresce nella gara e nel finale porta punti importanti per tenere avanti i suoi con un margine di sicurezza.
Damian Lillard: 9. L’unico in questa stagione ad aver battuto due volte gli Warriors, e in entrambi i casi con due sue prove da 40 punti: in questa chiude con 40 con 8/13 da tre (di cui la maggior parte senza senso), a cui aggiunge anche 10 assist. Klay Thompson difende forte su di lui ma non c’è nulla da fare stasera: vincente nato e talento troppo spesso e ingiustamente sottovalutato (incredibile come possa non essere andato all’All Star Game quest’anno).
Gerald Henderson, Alle Crabbe, Ed Davis: 6. Buono l’apporto dei tre principali elementi dalla panchina (in particolare quello di Davis, che chiude a 10 rimbalzi), che portano energie fresche senza diminuire la qualità e l’intensità: l’esatto opposto di quanto accade a gran parte dei comprimari avversari.