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MIAMI HEAT
Joe Johnson: 6.5. Ancora un po’ troppo impreciso al tiro, quantomeno dà una mano a rimbalzo nella moria di lunghi degli Heat (8). Con 33 minuti di gioco è sicuramente più gestibile e positivo.
Luol Deng: 4.5. Deleterio al tiro in cui spara a salve (0/8), è anche sfortunato in un contatto che lo costringe a uscire dalla contesa, a coronamento, per così dire, di una serie sfortunata e assolutamente al di sotto delle proprie possibilità.
Amare Stoudamire: SV. In quintetto e in campo per soli 3 minuti in tutta la gara: probabilmente è un record.
Dwyane Wade: 7. Gara un po’ sottotono rispetto agli altissimi standard a cui ci aveva abituato in questi playoffs, paga forse un po’ di stanchezza e non è sempre lucidissimo soprattutto al tiro. Ciò nonostante, chiude comunque con 20 punti e mostra di nuovo la propria stoffa di campione quando riporta lì i suoi Heat dopo una gara passata a inseguire. Miami rimane fortemente dipendente dal suo apporto anche nelle serate meno brillanti.
Goran Dragic: 6. Né infamia né lode, si guadagna una sufficienza un po’ risicata ma di nuovo ci si aspetta di più dall’ex leader dei Phoenix Suns.
Josh Richardson: 7. Ottima gara del rookie da Tennessee, che chiude con 5/8 dal campo piazzando anche le bombe che suonano la carica per la rimonta dei suoi. Nota più che positiva della serata.
Josh McRoberts e Justise Winslow: 6.5. Buoni apporti dalla panchina, danno freschezza ed energia a un quintetto a tratti un po’ arrugginito.
Udonis Haslem, Tyler Johnson, Gerald Green: 6. Minuti in campo senza assolutamente demeritare.
TORONTO RAPTORS
Demarre Carroll: 5. Gara parallela e voto simile rispetto al pariruolo avversario Luol Deng: anche lui spara a salve (1/7), anche lui deve abbandonare la causa per infortunio nel terzo quarto. Ma rispetto al collega pare più nel vivo del gioco e dà un maggiore apporto difensivo, oltre ad aver giocato una serie non certo eccezionale ma meno anonima del sudanese.
Patrick Patterson: 5.5. Come al solito a lungo in campo per una questione di equilibrio tattico, continua a litigare coi ferri e non porta granché alla causa; quantomeno stavolta lo stesso equilibrio funziona bene, complici anche, se non soprattutto, le prove finalmente positive dei due leader tecnici.
Bismack Byiombo: 6.5. In una serie ormai orfana di centri di ruolo, il lungo africano sta sguazzando come una rana nello stagno, pur con tutti i propri limiti tecnici: ancora 10 punti con 4/5 al tiro e 4 stoppate ai malcapitati e piccoli Heat, va un po’ peggio dei suoi standard a rimbalzo (6) ma rimane un elemento importantissimo per Toronto in una serie dominata dagli esterni.
DeMar DeRozan: 7.5. Dopo qualche gara di ferie non previste, DeRozan torna a fare ciò per cui è (profumatamente) pagato: far canestro. 11/22 e 34 punti finali, porta poco altro alla squadra ma già questo è grasso che cola viste le ultime uscite. Solo con un simile DeRozan Toronto può sperare di continuare in modo positivo la propria strada nei playoffs.
Kyle Lowry: 8. Segna meno in termini assoluti del “fratello” DeRozan, ma tira meglio del solito (9/25, 4/9 da tre) e soprattutto prende per mano la squadra nel momento di maggiore difficoltà, quando il rientro inaspettato di Miami avrebbe potuto tagliare le gambe ai suoi Raptors; invece piazza 5 punti di vitale importanza e chiude così la contesa. Aggiunge anche 10 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi con uno sfavillante +25 di plus/minus: la continuità non è evidentemente la sua miglior qualità, ma in queste serate giustifica anche la partenza in quintetto all’All Star Game.
Terrence Ross e Corey Joseph: 6.5. Sono gli unici a dare un contributo tangibile dalla panchina, ma non si fanno pregare, tirando bene e portando ampiamente il proprio mattoncino, in particolare per quanto riguarda il canadese Joseph (9 punti e 5 assist con 4/6 dal campo).