OKLAHOMA CITY THUNDER
RUSSELL WESTBROOK: 7,5. Il giocatore più incredibile ed incomprensibile al mondo. Primo tempo da film degli orrori, con 3 soli punti e 1/8 dal campo, si “sveglia” ad inizio ripresa quando nel solo terzo periodo segna 19 punti riportando a contatto i suoi. Il quarto quarto, pur con qualche errore qua e là, lo vede prendere per mano i Thunder, soprattutto all’inizio, fino ai tiri liberi della sicurezza nel finale. Chiude con 27 punti, 6 rimbalzi, 12 assist e 7 palle recuperate.
ALLEN ROBERSON: 6,5. Difensivamente lotta come un leone ma quando gli Splash Brothers sono in serata non c’è difesa che tenga. In attacco, tuttavia, dopo la splendida prestazione di gara-6 contro gli Spurs fa il suo, segnando 5 punti importanti in avvio di terzo quarto.
KEVIN DURANT: 7. Nei primi due quarti è costretto a tenere in piedi quasi da solo l’attacco dei Thunder, mentre nella ripresa, complice un Westbrook totalmente diverso, si fa un po’ da parte lasciando spazio al compagno. Se non fosse per il canestro del +5 nel finale, tuttavia, la sua gara sarebbe appena sufficiente, perché tira male (10/30) e perde troppi palloni, soprattutto in avvio (5). La forza con cui nel finale, dopo 7 errori consecutivi, va a segnare il jumper della sicurezza sta solo nei grandi campioni.
SERGE IBAKA: 6,5. Gioca un primo tempo in cui gli sembra di essere tornato a qualche anno fa, con ben 10 conclusioni dal campo, complice anche la scarsa vena realizzativa di Westbrook. Difensivamente soffre la mobilità di Green, ma si mette in mostra per qualche buona giocata su entrambi i lati del campo.
STEVEN ADAMS: 7,5. Contro gli Spurs era lui la chiave di volta, contro questi Warriors meno considerando il modo di giocare dei ragazzi di Kerr, ma riesce comunque a rendersi piuttosto utile in varie circostanze, segnando tiri liberi fondamentali nel finale di partita. 16 punti e 12 rimbalzi che pesano come macigni sulla vittoria dei Thunder.
PANCHINA THUNDER: 7. Okc gioca praticamente in 7, quindi la denominazione più giusta sarebbe probabilmente “Waiters & Kanter”. Le due riserve di Donovan, comunque, giocano un’ottima partita: tralasciando le defezioni difensive evidenziate in qualche occasione da punto di vista offensivo la loro presenza si fa sentire non poco, con canestri e letture tremendamente importanti nell’economia della partita.
GOLDEN STATE WARRIORS
STEPH CURRY: 6,5. Inizia a marce ridotte salendo rapidamente di livello nel primo tempo, fino ad arrivare alla clamorosa tripla sulla sirena dell’intervallo. Nel terzo e nel quarto periodo continua a segnare da oltre l’arco, anche se qualche lettura offensiva lascia a desiderare, soprattutto nel finale dove non riesce a riportare in parità il match. 26 punti, 10 rimbalzi e 7 assist sono un bottino niente male, ma dall’MVP ci si aspetta di più nei momenti in cui la palla scotta.
KLAY THOMPSON: 6,5. Discorso simile a quello fatto per Curry: ci sono momenti in cui sembra onnipotente, segnando qualsiasi cosa gli passi per le mani, ma nel finale sparisce, non aiutando i compagni a sbagliando il tiro del possibile -1.
HARRISON BARNES: 6,5. Il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra. Difende, segna quando viene chiamato in causa, non chiede la palla ma si fa sempre trovare pronto. Pur senza eccellere è estremamente utile a Kerr.
DRAYMOND GREEN: 5,5. Non gioca la sua miglior partita stagionale, sbagliando diversi tiri e non riuscendo a dare un contributo a tutto tondo come ha dimostrato di saper fare. Chiude comunque con 23 punti, la maggior parte dei quali in penetrazione, dimostrando che il lavoro fatto senza palla per tenere Ibaka lontano da canestro può dare i frutti sperati.
PANCHINA WARRIORS: 5. Rispetto ad altre gare le seconde linee non riescono a dare un grande apporto alla squadra: bene nel secondo quarto, praticamente nulli nel terzo e nel quarto periodo, dove Golden State non trova punti dalla panchina.