OKLAHOMA CITY THUNDER
RUSSELL WESTBROOK: 5. Questa volta ci tocca bocciare il #0 dei Thunder, che chiude sì in doppia doppia (16 punti e 12 assist), ma non riesce a lasciare un segno tangibile del suo passaggio nella metà campo offensiva. Il 5/14 dal campo la dice lunga sulle difficoltà incontrate contro la difesa Warriors, esattamente come il plus/minus: -27, il peggiore della squadra.
ANDREA ROBERSON: 5,5. Inizia bene offensivamente con la “solita” tripla, ma si spegne quasi subito, faticando anche dal punto di vista difensivo, e non a caso resta sul parquet per poco tempo (appena 15 minuti).
KEVIN DURANT: 7. Lasciando stare un attimo le palle perse, quando in attacco gioca in questo modo è un piacere per gli occhi. Attacca, segna in qualsiasi maniera, tiene a galla da solo i Thunder: il secondo quarto sarebbe da far vedere in qualsiasi corso di mini-basket. Gli manca l’aiuto dei compagni e in qualche modo così si spiegano i vari turnover, anche se 8 palle perse sono davvero troppe. Chiude comunque con 29 punti e 11/18 al tiro.
SERGE IBAKA 5. Le difficoltà difensive contro Draymond Green in gara-1 non erano emerse a causa della scarsa vena realizzativa del pari-ruolo avversario da fuori area, ma se Green è in serata può fare davvero poco al di fuori del pitturato. In attacco fatica (appena 3 punti), in difesa pure: perde nettamente la sfida.
STEVEN ADAMS: 6. In un modo o nell’altro il centro neozelandese riesce sempre a meritarsi la sufficienza: sarà la grinta, sarà la voglia di non mollare mai e di giocare anche sopra il dolore, ma il suo lo fa sempre e comunque. 9 punti e 10 rimbalzi tanto per “timbrare il cartellino” e dimostrare di esserci sempre.
PANCHINA THUNDER: 5,5. I tempi della serie contro gli Spurs sembrano essere lontani, ma nonostante questo Kanter e Waiters riescono a piazzare qualche giocata (offensiva) di rilievo nel primo tempo.
GOLDEN STATE WARRIORS
STEPH CURRY: 8. Semplicemente l’MVP. Parte a razzo, segnando 11 punti in un amen e gestendo a meraviglia i palloni nel primo quarto. Nel secondo periodo rallenta, senza mettere a referto nemmeno un canestro, fino allo show del terzo quarto: 17 punti in due minuti che spaccano letteralmente la partita consegnando una fondamentale vittoria ai suoi Warriors. Dà l’impressione di poter decidere quando accelerare e chiudere la partita, mantenendo sempre il controllo (ricordando quanto Lebron James ci sta facendo vedere da anni).
KLAY THOMPSON: 7. Intanto va premiato per il lavoro difensivo: alcune difese su Westbrook sono da manuale, da stropicciarsi gli occhi. E poi c’è il fatturato nell’altra metà campo. Anche lui parte fortissimo, rallentando un po’ nei quarti successivi (complice anche un Curry nettamente più in ritmo) a causa di un calo nelle percentuali, ma restando comunque utilissimo nell’economia della partita.
HARRISON BARNES: 7. Saremo ripetitivi, ma nel sistema Warriors è fondamentale. Difensivamente non può nulla contro Durant (ed è in ottima compagnia all’interno della Lega), ma si impegna comunque contro chiunque gli si pari davanti: offensivamente segna quando viene chiamato in causa, facendosi sempre trovare al posto giusto al momento giusto.
DRAYMOND GREEN: 7,5. Tralasciando alcuni atteggiamenti forse eccessivi, con continue provocazioni agli avversari, gioca una signora gara, difendendo come un leone ed attaccando con discreta efficacia.10 punti, 8 rimbalzi, 7 assist: what else?
ANDREW BOGUT: 5,5. L’impressione è che in questa serie c’entri poco, anche se i sui 4 punti e 6 rimbalzi li porta comunque a casa.
PANCHINA WARRIORS: 7. Dopo la pessima prestazione di gara-1 le seconde linee di Kerr si rifanno giocando un ottimo match, con Iguodala ed Ezeli particolarmente sugli scudi prima che il lungo garbage time porti gioie anche agli altri.