GOLDEN STATE WARRIORS
STEPH CURRY: 7,5. In un primo tempo non particolarmente felice al tiro, complici probabilmente anche i problemi fisici che da qualche tempo si porta appresso, riesce a rendersi utile in tanti altri modi, lottando come un dannato a rimbalzo e lavorando per la squadra. Nella ripresa si riscatta, segnando due triple clamorose negli ultimi 5 minuti che permettono agli Warriors di pareggiare a quota 99 e andando poi a chiudere il match con il layup della sicurezza. Chiude con 29 punti, 10 rimbalzi e 9 assist: MVP.
KLAY THOMPSON: 9. Semplicemente strepitoso. Difficile trovare le parole per descrivere quanto fatto dal secondo Splash Brother in questa partita. 41 punti frutto di ben 11 triple (su 18 tentativi) che regalano gara-7 a Golden State. In rincorsa per tutta la gara, gli Warriors si sono aggrappati ai suoi canestri e lui non ha mai tradito: il 104-101 mette, di fatto, la parola fine al match.
HARRISON BARNES: 6. Offensivamente va ad intermittenza, rendendosi comunque protagonista di alcune buone giocate che ne dimostrano l’immensa utilità per questa squadra, mentre in difesa prova a fare il suo contro chiunque gli si pari davanti, con risultati alterni.
DRAYMOND GREEN: 6,5. Forse il voto più difficile da dare. Paragonato al Green della regular season o comunque dei primi due turni di playoff ci sono ancora molte differenze, ma in questa partita mette sicuramente tutta l’intensità e la grinta (positiva, senza calci o urla in faccia ad avversari) al servizio della squadra e il gioco degli Warriors ne giova. 14 punti, 12 rimbalzi e 6 assist, oltre al +/- migliore della squadra (+16). Sta tornando il vero Green.
ANDREW BOGUT: 5. Chiave tattica di gara-5, non riesce a ripetersi in gara-6, dove fatica oltremisura contro Adams.
PANCHINA WARRIORS: 5,5. Eccezion fatta per Iguodala, autore di un’ottima partita, l’apporto delle seconde linee degli Warriors è pressoché nullo, ma per loro fortuna basta l’MVP delle Finals 2015 per portare la serie a gara-7.
OKLAHOMA CITY THUNDER
RUSSEL WESTBROOK: 5,5. Partiamo da un dato statistico: a 8 minuti dalla fine della partita era ad una sola palla persa; al termine del match ne ha 5. Rovina una prestazione molto buona (28 punti, 9 rimbalzi e 11 assist) con una gestione scellerata degli ultimi possessi che potrebbe costare la stagione ad Oklahoma City. Dopo le 7 palle perse di gara-5 sembrava essersi riscattato, in realtà i problemi sono sempre gli stessi.
ANDRE ROBERSON: 6,5. In attacco meno presente di altre partite, nonostante si faccia notare a tratti, mentre in difesa dà il solito importantissimo contributo.
KEVIN DURANT: 6,5. Come in tutti i playoff in generale sbaglia molto al tiro, soprattutto nel primo tempo, ma quando c’è da prendersi un tiro, da segnare due punti importanti, da guadagnarsi un libero, è sempre presente. Certo, nel finale avrebbe potuto tenere maggiormente la palla considerando il difficile momento di Westbrook, però col senno di poi è facile parlare e non ce la sentiamo di accusarlo. 10/31 è una bruttissima percentuale, fortunatamente aggiunge un ottimo lavoro difensivo (come mai si era visto in carriera, quantomeno a questi livelli) che permette ai Thunder di condurre per quasi tutto il match. Come Westbrook, avrà l’occasione e dovrà rifarsi in gara-7.
SERGE IBAKA: 6. In questa serie sembra aver ritrovato lo smalto dei bei tempi dal punto di vista offensivo: anche in gara-6 è un pericolo pubblico in attacco, dove la difesa non può battezzarlo in nessuna zona del campo, non facendo tuttavia mancare il solito buon apporto difensivo.
STEVEN ADAMS: 7. Il tabellino non rende giustizia alla sua partita. 9 punti e 9 rimbalzi farebbero pensare ad una gara normale, ma è probabilmente il migliore dei suoi per costanza di rendimento, nonostante il plus/minus lo condanni (-12). Tra deviazioni a rimbalzo, lavoro difensivo e intangibles si dimostra un giocatore a tutto tondo.
PANCHINA THUNDER: 6,5. Voto generale dato dalla media tra un grandissimo Kanter (7,5) e Morrow+Foye+Waiters (5,5), quasi nulli. Il centro turco si dimostra molto utile in uscita dalla panchina con diverse giocate di altissimo livello, soprattutto a livello offensivo e a rimbalzo.