Gli Atlanta Hawks hanno centrato i playoff per la nona volta consecutiva, record di franchigia visto che le dodici apparizioni tra il 1962 ed il 1973 sono da dividere con la vecchia sede della squadra, Saint Louis. La continuità del progetto deriva da una grande programmazione che negli anni ha portato in Georgia giocatori come Joe Johnson, Jamal Crowford, Paul Millsap e Al Horford e che soprattutto ha saputo affidarsi ad allenatori come Mike Woodson (oggi assistente di Doc Rivers ai Clippers), Lerry Drew (assistente dei Cavs) e Mike Budenholzer, arrivato dopo diciotto anni agli Spurs sotto Gregg Popovich, e tutt’oggi capo-allenatore di Atlanta.
Con lui gli Hawks hanno raggiunto il picco più alto centrando la finale di conference 2014/15 – persa 4-0 contro la Cleveland del LeBron James Secondo Estratto – al termine di una stagione da 60 vittorie, record assoluto della franchigia arrivata da Missouri. Nella stagione appena conclusa è arrivata un’altra eliminazione per mano dei Cavaliers (ancora per 4-0) ma stavolta in semifinale, e al termine di una stagione da dodici vittorie in meno (48-34). Ma la qualità del basket offerto ai – pochi per realtà – tifosi della Philips Arena è rimasta di altissimo livello fondata sulla Motion tanto cara alla filosofia-Spurs.
Ma ciò nonostante la squadra non ha mai fatto il salito di qualità per diventare una vera contender al titolo e dopo la perdita di DeMarre Carroll di un anno fa potrebbero arrivare quelle di Bazemore e soprattutto Horford quest’anno, visto che entrambi saranno UFA (Unrestricted Free Agent) a partite dal 1 Luglio.
In realtà più o meno l’intero starting-five degli Hawks potrebbe partire, visti i rumors riguardanti anche Teague e Korver e quella che potrebbe attendere Atlanta ha tutta l’aria di una rivoluzione estiva. Bazemore ha dichiarato che non avrebbe nessun problema nel rimanere in Georgia e lui per gli Hawks faranno di tutto per non privarsene viste le qualità tanto ricercate nella pallacanestro di oggi di 3-D versatile. E considerando anche la carta d’identità di Korver e il declino di Sefolosha la sua partenza potrebbe risultare un brutto colpo per gli Hawks.
Stesso discorso valido per Horford. Tenerlo sarebbe una priorità – e sotto il profilo economico nessuno può offrirgli di più – ma il centro dominicano potrebbe decidere di cambiare aria, avendo mezza Lega interessata a lui. La sua atipicità lo rende un giocatore molto appetibile e sarà assieme a Drummond e Whiteside il nome più caldo per il ruolo di centro di questa free agency. Gli Hawks proveranno in tutti i modi a trattenerlo, ed il lavoro del GM Wes Wilcox delle ultime settimane lo dimostra, ma potrebbe non bastare.
Atlanta avrebbe lo spazio salariale per tenere sia lui che Horford mantenendo una certa flessibilità salariale visti gli addii quasi certi di Hinrich e Humphries e la possibilità di tagliare il contratto di Mike Scott (3.33M) prima del 10 di Luglio e quello di Muscala prima del 29, anche se prima di tagliare uno così magari ci pensi due volte.
Se invece partissero entrambi si libererebbero circa 34M di cap space che progetterebbero Atlanta in prima fila per i nomi caldi della free agency 2016, anche se l’opzione più probabile sarebbe quella di un rebuilding netto, magari mantenendo in Paul Millsap l’anello di congiunzione ed affidandosi ai giovani come il già citato Hardaway Jr. e il giocane play tedesco Schröder – entrambi eleggibili per la rookie-extension.
Nello sport americano non c’è niente di peggio che ritrovarsi in quella specie di limbo che va dall’essere troppi forti per perdere (tanking) ma non eccessivamente per competere e vincere il titolo. Ma anche perdere i propri pezzi pregiati è sempre un’operazione fatta a malincuore. Gli Hawks sembrano voler percorrere una sorta di strada ibrida tra le due. Infatti il giorno prima del draft si sono resi partecipi della prima trade della stagione: in un triangolo che ha coinvolto anche Indiana e Utah: gli Hawks hanno mandato Jeff Teague ad Indiana la quale ha girato George Hill ai Jazz i quali hanno ceduto la loro prima scelta (12) ad Atlanta.
Così facendo Atlanta ha risolto la questione Teague, il cui contratto sarebbe scaduto al termine di quest’anno e che molti volevano via dalla Georgia già nello scorso Febbraio e grazie alla prima scelta di Utah e la loro (21) hanno usato il draft per prendere due giovani molto interessanti: Taurean Prince in lottery e De’Andre Bremby con la propria. Due giocatori con caratteristiche simili – sono entrambi due progetti di 3-D molto interessanti con il primo sosia naturale di DeMarre Carroll, forse anche troppo – che sembrano perfetti per il basket di Budenholzer e che mettono gli Hawks a riparo da una possibile partenza di Bazemore.
Infine con l’addio di Teague la squadra vedrà il passaggio di consegne da lui a Dennis Schröder, altro pezzo pregiato della scuderia degli Hawks. Si era parlato di un possibile addio anche nel suo caso – vista anche la richiesta da parte sua di un ruolo più importante – ma invece Atlanta ha deciso di puntare forte sul giovane play tedesco. Nonostante a volte il suo rendimento sia incostante i numeri parlano di una crescita costante nei tre anni dall’arrivo nella lega: è passato da 1.9 assist a 4 e soprattutto ha iniziato a lavorare e migliorare un tiro da lontano (dal 23.8% con meno di un tentativo a partita il primo anno al 32% con oltre tre triple prese) che lo renderebbe pressoché inarrestabile data la capacità di penetrazione e soprattutto la velocità insensata. E poi, come fai a rinunciare ad un giocatore con uno swag così.
(Se volete provare a fare i vostri incastri, conti, trade o supposizioni varie la situazione salariale degli Hawks la trovate qui.)
Lo scenario più probabile
Bazemore a questo punto potrebbe davvero salutare e si tenterà di andare All-in su Horford facendo di lui il proprio franchise player. L’addio di Teague oltre a fare di Schröder il motore della squadra costringerà a trovare un play da affiancargli; magari un nome con esperienza, capace di mixare le proprie qualità con i limiti del tedesco. Deron Williams potrebbe essere un opzione percorribile, magari al minimo. I due giovani appena arrivati dal draft porteranno aria fresca nel resparto esterni, dove Penny Hardaway Jr. avrà modo di terminare l’apprendistato alla scuola Kyle Korver Blocchi Solidi E Triple Mortifere, con il trentacinquenne californiano – a patto di non essere ceduto – nelle vesti del venerabile maestro prima di esaurire il suo ultimo anno di contratto, così come Sefolosha e Splitter, il quale tornerà a disposizione dopo una stagione travagliata dagli infortuni.
Atlanta ha le carte per ristrutturare la sua immagine senza dover passare da anni di tanking stile-Phila perché oltre a buoni giovani e grandissima flessibilità salariale ha la sua grande forza in un front-office di primo livello, con soprattutto uno dei migliori allenatori della NBA. Ed è proprio Budenholzer l’arma principale degli Hawks, perché i giocatori vanno e vengono ma quando hai un sistema di gioco così puoi solo guardare al futuro con fiducia.
A cura di Niccolò Scarpelli
Atlanta Hawks