Dwyane Wade torna di nuovo sulle sue contrattazioni con il front office dei Miami Heat, contrattazioni che come è ormai ben noto non sono andate a buon fine e lo hanno condotto a firmare un biennale da 50 milioni di dollari con i Chicago Bulls, squadra della sua città natale.
Proprio l’aspetto contrattuale ha avuto un peso enorme nella decisione di Wade il quale ancora non si capacita di come non abbia ottenuto, da Pat Riley, il biennale che desiderava. Durante la vacanza trascorsa assieme ai suoi amici di lungo corso, LeBron James e Chris Paul, ha affrontato questo tema più volte, con i suoi “compagnoni” che non potevano credere a tale divergenza di vedute tra Flash e la dirigenza di Miami. Queste le parole del neo-acquisto dei Bulls rilasciate ad ESPN:
“Erano increduli (LBJ e CP3), non capivano come non fossi riuscito ad ottenere l’accordo che volevo. LeBron diceva sempre, quando eravamo a Miami, che io avrei concluso la mia carriera come Kobe, con lo stesso contratto di Kobe durante i suoi ultimi anni. Non ci potevano credere, non immaginavano come mai io fossi addirittura free agent, avrei dovuto già avere il contratto in mano”.
Il contratto di Kobe Bryant a cui le 3 superstar facevano riferimento chiamava per 48 milioni di dollari negli ultimi 2 anni di carriera del Mamba, contratto che ha diviso gli appassionati di NBA di tutto il mondo divisi tra chi lo considerava del tutto legittimo e chi invece lo vedeva come un vero e proprio fardello finanziario. L’estensione dell’accordo economico con Hassan Whiteside (98 milioni di dollari complessivi per il centro rivelazione) e la firma di Wade per Chicago hanno fatto capire da che parte fosse il front office dei Miami Heat.