Nell’ormai consueta intervista annuale d’inizio stagione con Radio Deejay, Marco Belinelli si è raccontato. Tra il primo incontro con Jordan (Marco si è unito da pochi mesi agli Hornets, franchigia di proprietà di MJ, ndr) e alcune chicche legate alle abitudini dei giocatori NBA, Belinelli ha davvero sviscerato tutto sulla sua vita. Ecco una parte delle dichiarazioni – riportate da pianetabasket.com – partendo dal racconto della scorsa stagione, poco fortunata per il giocatore ex Fortitudo Bologna.
Purtroppo vengo da un’annata davvero pessima con Sacramento, dove è andato tutto storto. Non c’erano regole e nello spogliatoio c’era anche poca disciplina. Ma adesso, proprio per questo motivo, sono carico per la nuova stagione. Non vedo l’ora di iniziare a Charlotte.
Poi l’aneddoto sul rapporto con il suo boss, Michael Jordan:
Se ho incontrato Jordan? Si tanti anni fa, è stato un sogno. Di recente l’ho sentito per telefono, due volte. La prima volta è stato davvero imbarazzante, tremavo, ero impaurito. Quando mi chiamò il General Manager di Charlotte, mi passò anche Jordan (proprietario della franchigia degli Hornets) perchè voleva parlarmi per congratularsi, ed io, non me l’aspettavo, non ero pronto. Poi, dopo l’infortunio con la Nazionale, mi ha chiamato per sapere come stavo e se dovevo operarmi. Sarà presente ad ogni allenamento della squadra.
La Nazionale italiana e la delusioni Olimpiadi:
Ci credevo davvero tanto. Avevamo tutte le carte in regola per qualificarci. Avevamo tanto tifo e un ottimo allenatore come Ettore Messina, il quale spero che decida di rimanere. Ho fatto tanta fatica a dormire bene dopo quella partita. A 30 anni la voglia di andare alle Olimpiadi era tanta.
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La giornata di un giocatore NBA quando c’è una partita?
Giochiamo quasi sempre alle 19. Ti spiego la mia giornata: al mattino colazione, poi tiri e ripetute. Pranzo, poi un riposino di due o tre ore e merenda prima della partita. Puoi scegliere se farla a casa tua o se farla direttamente in palestra. Abbiamo uno chef sempre pronto a cucinarci qualcosa. Quando stavo bene, a San Antonio, pesavo 97-98 chili. Adesso mi sto allenando per scendere sotto i 100 chili attuali.