12°: BLAKE GRIFFIN
Fossimo Doc Rivers faremmo attaccare un enorme post-it sul frigorifero di Blake Griffin con scritto: “NON PRENDERE A PUGNI IL MAGAZZINIERE PER NESSUN MOTIVO AL MONDO”. La stella dei Los Angeles Clippers ha infatti saltato gran parte dell’ultima stagione a causa del paradossale infortunio alla mano destra occorsogli lo scorso gennaio.
L’incidente ha minato seriamente la credibilità di Griffin, tanto che per lungo tempo si è parlato di un suo possibile trasferimento in Colorado, alla corte dei Denver Nuggets. La trattativa comunque non è andata a buon fine e Griffin è rimasto tra le colline di Hollywood.
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Le incredibili qualità atletiche di Griffin non sono mai state messe in discussione, neanche in questo periodo complicato. Oltretutto, con il passare degli anni, il prodotto di University of Oklahoma ha mostrato grandi miglioramenti dal punto di vista tecnico e tattico.
L’ultimo step che separa Blake dal Gotha NBA è tutto mentale. Insieme a CP3 (che troveremo più avanti) e a DeAndre Jordan (che abbiamo analizzato una ventina di posizioni più indietro), Griffin dovrà trovare la forza di guidare i Los Angeles Clippers almeno nei pressi un Titolo che sembra maledetto.
Nel caso dovesse compiere l’impresa, l’ingresso di Blake nella Top 10 sarebbe una pura formalità.
11°: CARMELO ANTHONY
Se dovessimo valutare soltanto le qualità offensive di un giocatore, Melo andrebbe inserito di diritto in cima alla classifica. Questo ranking però, tiene conto di svariati fattori, in alcuni dei quali Anthony lascia parecchio a desiderare.
La scarsa, per fargli un complimento, attitudine difensiva e l’incapacità di condurre le proprie squadre in fondo alla postseason hanno determinato addirittura l’uscita di Melo dalla Top 10.
Anthony dal 2011 è il leader maximo dei New York Knicks. Purtroppo negli ultimi tre anni, anche a causa di alcuni infortuni e di un roster quantomeno rivedibile, la franchigia della Grande Mela non ha mai raggiunto i playoff.
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In vista della prossima stagione però l’aria che si respira nel glorioso Madison Square Garden sembra diversa. Il sempreverde talento di Melo, la triangle offense di Phil Jackson, l’arrivo dell’accoppiata Rose & Noah e quel “genio” di Porzingis potrebbero essere la spinta giusta per una lunga cavalcata ai Playoff in una Eastern Conference attaccabilissima.
Più avanti i Knicks andranno nella post-season, più avanti troveremo Melo nel ranking del prossimo anno.
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