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I Thunder battono anche i Clippers. Bene Toronto e Boston, Lillard perde allo scadere

10 le gare giocate nella notte. Questo è il nostro solito appuntamento con il racconto di tutto quello che è successo

10 partite nella notte (e una sveglia che non è suonata o, anche facendolo, non ha raggiunto il suo scopo). Arriviamo un po’ più tardi quindi, ma ci siamo.

Non parleremo di Philadelphia (che al solito continua a perdere) e Charlotte (che sta iniziando a prendere l’abitudine opposta): 109 a 93 per i calabroni, con 22 di Walker, 20 di Batum e soprattutto (per noi) 11 punti in 21 minuti per Belinelli. 3 triple, 3 rimbalzi e +3 di plus/minus: il numero perfetto a descrivere una buona partita da parte di Marco.

Non parleremo di Brooklyn che vince la sua seconda partita (Nets, non credete siano già un po’ troppe???) nientepopodimenoche contro Detroit, una di quelle candidate al ruolo di seconda forza ad Est, ma al momento molto discontinua a claudicante nei risultati: 109 a 101 con Brook Lopez a trascinare i suoi, 34 punti e 11 rimbalzi stampati in faccia ad un Drummond.

Non parleremo dei Lakers, che si tolgono una grande soddisfazione: battere a domicilio Dwight Howard, l’emblema dell’inizio del declino in casa gialloviola. 6 giocatori in doppia cifra, D’Angelo Russell con 23 punti e 8 assist (no, Ingram ancora solo 3 punti in 22 minuti, ma tranquilli, si farà!) che siglano il 123 a 116 finale. Agli Hawks non bastano i 31+11 proprio di Howard: “Ben ti sta” (pensiero dei milioni di tifosi gialloviola).

Non parleremo di George Hill e dei suoi Utah Jazz (si, lo so che fa strano a leggerla così), vincitori senza troppe difficoltà contro dei Mavericks che sembrano sempre di più intenzionati ad allontanare da loro il prima possibile l’ipotesi di arrivare ai Playoff. 97 a 81 in favore dei Jazz, con Hill che scrive 25 e Hood 22: nonostante l’assenza di Hayward per il noto “problema della zip”, Utah ha iniziato a macinare successi. Dallas invece è sempre più un cantiere in costruzione. Uno di quelli che richiedono tempo e ai quali forse 5 mesi di regular season non basteranno.

Non parleremo dei Pelicans, che devono accontentarsi di un Davis da 10 punti e 7 rimbalzi, ma nonostante questo riescono a portare la gara all’overtime contro Memphis, per poi perdere per la quinta volta in altrettante gare giocate. 89 a 83 Memphis, 21 di Green, 20 Conley e 16 Ennis. In Tenneesse è stata inserita la modalità “vittoria in regular season contro squadre da battere”: chi è la quarta forza ad Ovest? A Memphis hanno già la risposta.

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