La scorsa settimana abbiamo dato avvio alla rubrica “Vocabolario NBA” cercando di spiegare cos’è e come funziona il Draft NBA. Con questa seconda puntata facciamo un piccolo passo indietro. Proveremo a capire come venga scelto l’ordine di chiamata al Draft. E quindi cosa sia la Lottery, che è la questione sicuramente più spinosa e complicata. E soprattutto perché possa avere una particolare affinità con la distruzione dei sogni. Si allega prova fotografica.
IL SECONDO GIRO – Partiamo dalle cose semplici. Il Draft NBA prevede due giri, cioè turni di chiamata. L’ordine del secondo giro deriva banalmente dall’esatto contrario della classifica al termine della stagione regolare. Conference e Division non hanno alcun peso, si guarda solamente al numero di partite vinte-perse. Esempio pratico: visto che le squadre sono 30, se i Sacramento Kings – poniamo – arrivassero ad avere il miglior record della NBA sceglierebbero per ultimi, quindi alla 60esima chiamata assoluta (o 30esima del secondo giro). Se i New Orleans Pelicans avessero il secondo miglior record, sceglierebbero alla 59esima. E così via fino all’ultima, quella con il record peggiore, che sceglierebbe per prima al secondo giro.
[ALERT: La scelta di Sacramento Kings e New Orleans Pelicans è stata casuale. Circa.]
PRIMO GIRO – Andiamo sul complicato, ma partendo sempre dalle cose semplici. Le squadre che vanno ai Playoffs sceglieranno con ordine inverso anche al primo giro. Quindi, mantenendo l’esempio precedente, Kings alla 30esima assoluta, Pelicans alla 29esima assoluta, ecc. Con il primo giro funziona così solamente fra 15esima e 30esima scelta. Le prime 14 scelte, quelle relative alle squadre rimaste fuori dai Playoffs, vengono individuate con il meccanismo della famigerata lottery.
[ALERT: Ora iniziano i cavoli amari.]
LA LOTTERY – Eccoci al dunque. La lottery è il sistema utilizzato per individuare le 3 squadre che avranno la facoltà di scegliere per prime al Draft. Dalla 4 alla 14 si tornerà a utilizzare l’ordine inverso secondo il record della Regular Season. La lottery consiste proprio in qualcosa di simile a una lotteria: c’è un’urna, ci sono delle palline e serve una buona dose di fattore C. [No, non vitamina C.] Le palline sono numerate e possono produrre un certo numero di combinazioni (1001). Secondo il solito ordine inverso, vengono attribuite a ogni squadra un numero maggiore o minore di combinazioni; la squadra con record più scarso avrà più combinazioni e quindi più probabilità di accaparrarsi la prima scelta assoluta. In termini numerici, si va dal 25% allo 0,5%. Se due o più squadre concludono la stagione con il medesimo record, si fa la media con le percentuali da assegnare. Le scelte dalla 1 alla 14 vengono denominate lottery pick. I giocatori scelti in questa fascia del Draft sono ovviamente quelli più promettenti. [A Tony Parker, Manu Ginobili e Jimmy Butler non piace questo elemento.]
[ALERT: Se pensavate di insultare qualche scarsone dandogli della “lottery pick”, in realtà gli farete solo un complimento.]
Per gli amanti degli arzigogoli mentali: iniziano ora un paio di paragrafi più specifici sulla ripartizione delle probabilità e sul meccanismo della lottery. Se pensate che vi interessi di più un video con Joel Embiid che stoppa LeBron James, godetevelo e passate pure oltre.
IL MECCANISMO – 14 palline da ping-pong numerate da 1 a 14 vengono inserite nella macchina. Pescando 4 palline senza considerare l’ordine di estrazione, le possibili combinazioni sono 1001. Capite bene che 1001 è un numero piuttosto scomodo se dobbiamo iniziare a parlare di percentuali. Ecco allora che si è arrivati a una soluzione piuttosto logica: come giocando a briscola in tre si toglie una carta dal mazzo, la NBA toglie una combinazione dalle 1001. Le mille combinazioni verranno suddivise fra le 14 squadre che partecipano alla lottery, con quantità via via minori: alla prima 250, alla seconda 199, alla terza 156, ecc. Le ultime 4, le più svantaggiate, riceveranno rispettivamente 8, 7, 6 e 5 combinazioni. La tabella seguente riassume il numero di combinazioni e le probabilità di avere una certa chiamata.
NON C’È IL BAMBINO – No, non è come alla trasmissione del Lotto, quando sognavamo di essere il bambino bendato che pesca dall’urna. È tutto meccanizzato. La macchina mescola le 14 palline per 20 secondi, esce la prima pallina, altri 10 secondi ed esce la seconda pallina, 10 secondi e terza pallina, 10 secondi e quarta pallina. Il risultato sarà la prima combinazione, esempio: 7-11-3-8. La squadra cui è stata assegnata tale combinazione, potrà cominciare a sciabolare lo spumante. Come già accennato, l’ordine di estrazione delle palline è ininfluente: avrebbe potuto essere 11-8-3-7 e non sarebbe cambiato nulla. Tutto il processo viene ripetuto una seconda e una terza volta per determinare le due scelte successive alla prima. Se uscisse una combinazione posseduta da una squadra già vincente o la combinazione esclusa, le palline verrebbero reinserite e il balletto ricomincerebbe da capo.
Si conclude qui la prima parte della puntata di Vocabolario NBA dedicata alla Draft Lottery. Dubbi, domande, passaggi poco chiari? Commentate e proveremo a rispondere! La seconda parte arriverà martedì prossimo, 15 novembre 2016, alle 17.00. Sempre qui, su NBAReligion.com. Segue il link alla prima puntata della serie: Vocabolario NBA: Cos’è e come funziona il Draft?
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