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Golden State piega Milwaukee, Speights salva i Clippers, Davis e Horford fondamentali

E’ stata la nottata dei lunghi nelle 9 partite NBA: Marreese Speights permette ai suoi Clippers di conquistare la 12esima vittoria della stagione, Anthony Davis continua la sua marcia a suon di 30+ punti, Horford torna e ricorda a tutti quanto conta mentre Randolph annulla i Timberwolves

Non parleremo della vittoria di Houston sugli Utah Jazz con un super-Harden da 31 punti & 10 assist, ma con la notizia del giorno: nessuna palla persa. Il 111 a 102 finale per i Rockets è frutto di un match mai messo in discussione se non nel primo periodo di gioco. I Jazz, privi di George Hill e dell’eterno assente Boris Diaw, pagano anche la serata storta di Gordon Hayward, giocatore che ha abituato i propri fan a ben altri standard.

A Washington, invece, i Wizards non hanno saputo reggere il confronto contro i Miami Heat che, con la spallata decisiva del terzo quarto, hanno generato utili e mantenuto il vantaggio fino a fine match. Il 114 a 111 finale è frutto di una prestazione corale del team guidato da coach Spoelstra, con ben 7 giocatori in doppia cifra per punti segnati e un Whiteside dominante sotto canestro (sono 18! i rimbalzi catturati di cui ben 9 offensivi). Dall’altra parte, invece, i giocatori andati in doppia cifra sono tre: John Wall, Gortat e Bradley Beal. 78 punti in 3, con la coppia Wall-Beal da 34 punti ognuno.

I Dallas Mavericks si schiantano in Florida, stavolta però si parla degli Orlando Magic. Due squadre con un record W/L che, ad inizio stagione, tutti avrebbero pensato dovessero essere al contrario a questo punto della stagione. 2 vittorie e 10 sconfitte per Dallas, 6 vittorie e 7 sconfitte per Orlando. Partita combattutissima fino all’ultima metà del quarto/quarto, i Magic fanno urlare di gioia i propri tifosi con la W portata a casa: 95 a 87. Da segnalare la grande prestazione, seppur inutile ai fini del risultato, di Jonathan Gibson: 26 punti, 6 rimbalzi e 3 assist (e 6 palle perse).

Ventisei sono anche i punti, massimo in carriera, del sempre sorprendente Joel Embiid. La particolarità di questo numero? Sono bastati 20 minuti al rookie di Philadelphia per agguantare questo bottino, a cui si aggiungono 7 rimbalzi e 2 assist, conditi da un ottimo 5-6 dall’arco. I 76ers conquistano così la terza vittoria stagionale col risultato di 120 a 105, detronizzando i “fratelli-disastro” Phoenix Suns, guidati nella sconfitta da Eric Bledsoe (27 punti, 6 rimbalzi e 5 assist).

Infine, nell’ultimo match che non andremo a sviscerare, c’è da sottolineare la pesante caduta di Minnesota sul campo dei Grizzlies. I giovani Timberwolves non sono mai riusciti a tenere la fisicità dei padroni di casa che conquistano la 4° vittoria consecutiva e portano il proprio record a 8 vittorie e 4 sconfitte. Il 93 a 71 è stato costruito nel secondo tempo del match, complice un’ottima difesa di squadra, ma anche e soprattutto di una pessima serata al tiro di Wiggins & co. Il 39% dal campo con cui Minnesota ha concluso il match rappresenta il minimo stagionale della franchigia. La curiosità? Memphis ha tirato peggio ma attaccato il canestro con aggressività tanto da conquistarsi 38 tiri liberi contro i 22 degli ospiti.

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