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Speights: “Bisogna pensare meno agli arbitri”

Il lungo dei Clippers striglia i suoi affermando come la mentalità della squadra debba cambiare se si vuole ambire a qualcosa di importante

Marreese Speights ha cambiato casacca in estate ma non si è spostato di molto nel territorio: è rimasto in California passando da Oakland a Los Angeles sponda Clippers. Non è mutato nemmeno di tanto il suo ruolo all’interno delle rotazioni, visto che usciva dalla panchina con Steve Kerr e continua a far parte della second unit anche con Doc Rivers per la sua capacità di produrre tanti punti in pochi minuti.

La sconfitta casalinga per 115-98 rimediata ieri dai Clippers è ben più pesante rispetto a quanto il punteggio dica: si tratta del settimo k.o di fila dei Clipps contro i Warriors in regular season. Una serie negativa iniziata con Speights sull’altro fronte e che ora prosegue col nativo di St. Petersburg, Florida, a L.A.

Speights sembra sapere le motivazioni di queste problematiche continue dei Clippers nei confronti di Golden State e prova a spiegarle facendo ricorso agli scouting report che gli venivano presentati fino alla stagione scorsa. Ecco le dichiarazioni di Speights raccolte da Bill Oram dell’Orange County Register.

Per prima cosa, dobbiamo cominciare a lasciare stare gli arbitri e pensare di meno a quello che fanno. Dobbiamo sacrificarci l’uno per l’altro, bisogna fare qualcosa in più che il semplice segnare punti, bisogna fare qualcosa in più che raggiungere obiettivi personali: bisogna che facciamo qualcosa di nuovo. Questo trend va avanti da quattro o cinque anni, e non ha funzionato: quindi bisogna cambiare.

Mi ricordo lo scouting report che lo staff dei Warriors ci proponeva quando dovevamo affrontare i Clippers. Le indicazioni erano chiare: difendere forte fin da subito, mettere le mani addosso, cercare anche contatti duri all’inizio che poi si sarebbero innervositi e avrebbero iniziato a parlare con gli arbitri più che a giocare. Ed è successo questo anche ieri, bisogna superare queste debolezze mentali e cercare di rimanere più concentrati sul gioco.

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