Quando ad Aprile, in un’intervista per espn.com, Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, aveva parlato a Tim MacMahon di Russell Westbrook, lo aveva definito “an All-star but not a superstar”. Dal suo punto di vista, infatti, il criterio per poter distinguere un giocatore normale da una vera superstar è quello di metterlo in una qualsiasi squadra e vedere se è capace di portarla a vincere almeno 50 partite in una stagione. Esistono davvero pochi che possano rappresentare tale definizione, ma che Russell si stia dimostrando uno di questi?
Quasi otto mesi dopo, poco prima della partita degli Oklahoma City Thunder contro gli Houston Rockets di un James Harden in gran forma, lo stesso Mark Cuban ha dichiarato: “[Russell] sta raggiungendo numeri da superstar. Cavoli, quello è sicuro. Non sto parlando di altro al di fuori di quello che è capace di raggiungere, ma non ho intenzione di cambiare la mia definizione. Sul fatto che stia raggiungendo numeri da superstar, non si può negare.” Inoltre, una volta lodato il lavoro che Westbrook ha compiuto fino a questo punto della stagione, ha aggiunto: “Questa non è una mancanza di rispetto nei confronti di Russell, he has been a beast, lui è una bestia. Pochi hanno fatto quello che lui sta facendo, ma io resterò incollato alla mia definizione. Non sto dicendo che lui non sarà in grado di dimostrare che sto sbagliando e che non diventerà una superstar alla fine dell’anno. Questo è chiaro, ma io resterò incollato alla mia definzione.”
Al momento, gli Oklahoma City Thunder si trovano alla sesta posizione nella classifica della Western Conference, con 14 vittorie e 9 sconfitte. Quindi, sebbene Westbrook potrebbe non riuscire nell’impresa di trascinare la squadra a 50 vittorie in stagione, sicuramente sta provando che è uno dei papabili candidati a ricevere il titolo di MVP.