La lista di pretendenti per Paul George è infinita. E, in effetti, ci sarebbe da sorprendersi del contrario, visti il talento e le potenzialità del soggetto in questione, che in questo avvio di stagione(a dir poco deludente a livello di squadra) sta comunque facendo registrare 22 punti con 7 rimbalzi, 3.2 assist e 2 rubate di media in 35.3 minuti, il tutto tirando con il 45% dal campo.
Le risposte alle varie richieste di informazioni pervenute in Indiana a verificare la disponibilità della franchigia a cedere il nativo di Palmdale, tuttavia, hanno sempre avuta una risposta e una sola: ‘grazie, ma non siamo interessati.’ Secondo Adrian Wojnarowski, infatti, i piani per il futuro prossimo della dirigenza dei Pacers sono già ben chiari e definiti, e non ammetterebbero contrattempi.
La loro intenzione è quella di continuare a costruire intorno a Paul George e Myles Turner, e provare a trovare quella alchimia tra i due che possa convincere il primo a rifirmare e a rimanere in Indiana.
C’è un piccolo intoppo però. Per la stagione 2018/19, l’ala 26enne avrà a disposizione una player option da 20.5 milioni che, verosimilmente, non eserciterà per tentare(come gli altri all star, e non solo, della lega), di strappare un contratto a cifre maggiori con l’innalzamento del salary cap(in fondo, di fronte ai 153 milioni in 5 anni di Conley ne avrebbe anche tutto il diritto).
Forse per questo motivo, quindi, il diretto interessato non ha ancora fatto trapelare nessuna precisa volontà rispetto ai suoi piani per il futuro, ma il sentimento che aleggia nelle stanze della lega è che i Pacers potrebbero seriamente considerare l’eventualità di privarsi della loro stella prima della naturale scadenza del contratto, per non rischiare di rimanere a bocca asciutta in caso di una Decision 3.0. In fondo, la vicenda Durant qualcosa deve pur aver insegnato.