I New York Knicks stanno vivendo un periodaccio dopo un avvio di stagione incoraggiante. Proprio quando sembrava giunto il momento di un’ulteriore crescita e di un cambio di passo, ecco un tracollo tanto inaspettato quanto inspiegabile, anche se ci sono diversi motivi che hanno concorso a minare la serenità dell’ambiente newyorkese.
Non più tardi di tre settimane fa, i Knicks si trovavano al quarto posto nella Eastern Conference con un record di 16 vinte e 13 perse. Da allora un crollo verticale: 10 sconfitte nelle ultime 12 uscite, le ultime sono le più emblematiche sul momento che sta attraversando New York. Mercoledì i Knicks dilapidano 17 punti di vantaggio contro i non irresistibili Philadelphia 76ers e capitolano nel finale col game-winner siglato da T.J. McConnell.
Ieri una figuraccia in terra canadese coi Toronto Raptors arrivati a condurre di ben 38 punti, salvo poi tirare i remi in barchi in un quarto periodo di puro garbage time che ha annacquato il risultato alla sirena – 116-101 per i padroni di casa – ma non ha ridimensionato le proporzioni del k.o.. Le facce dei giocatori sulla panchina dei Knicks durante l’ultimo quarto di gioco hanno detto molto sulla situazione difficile che la squadra sta vivendo.
Le continue schermaglie dialettiche tra Phil Jackson e Carmelo Anthony e il caso Derrick Rose che ha monopolizzato l’ultima settimana di certo non aiutano a uscire da questo periodo, sebbene le principali carenze vadano ricercate in motivazioni attinenti al parquet, in particolare la difesa. I Knicks sono 25esimi nella Lega per punti concessi agli avversari, ben 107.9 a partita, addirittura peggio dei Knicks di due stagioni fa che chiusero la regular season con appena 17 vittorie complessive (allora furono 107.2 punti concessi a gara).
Questa è solo la punta dell’iceberg visto che altre statistiche impietose condannano New York nella metà campo difensiva. I Knicks sono terzultimi nella NBA per rimbalzi difensivi catturati, 23esimi per palle recuperate e sesti per viaggi in lunetta concessi agli avversari. In tanti giocatori nel dopogara di Toronto hanno parlato di mancanza del cosiddetto effort, ovvero lo sforzo, il sacrificio, l’abnegazione: tutte caratteristiche che mancano alla difesa newyorkese e che necessitano ritrovare alla svelta per uscire da questa crisi nera.