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Spurs, Popovich incorona Kawhi Leonard: “Non mi aspettavo questi progressi”

Il capoallenatore di San Antonio è sorpreso dai miglioramenti del proprio numero 2, tra i seri candidati al premio di MVP stagionale

È la notte del Draft 2011. Gli Indiana Pacers, detentori della 15ª scelta assoluta, cedono i propri diritti ai San Antonio Spurs nell’ambito di una trade che vede George Hill prendere la via di Indianapolis. Ad  oramai sei anni da da quel 23 giugno, ci sono pochi dubbi su chi sia stata la Steal of the Draft dell’edizione 2011. Ad architettare il il furto sportivo fu l’ “Arsenio Lupin” dei GM NBA,  al secolo, R.C. Buford.

Kawhi Leonard arriva all’ombra dell’Alamo e silenziosamente scala le gerarchie fino a diventare punto fermo del progetto neroargento.

Ripensando a quella trade del 2011, Gregg Popovich gongola:

Non mi aspettavo tutti questi progressi nella metacampo offensiva. [All’epoca del Draft]Vedemmo la sua stazza, il suo atletismo, la sua etica del lavoro, il modo in cui si allenava, la sua resistenza, quindi prendemmo quella decisione. A trade conclusa però, eravamo molto nervosi, non sapevamo. Sapevamo a cosa stavamo rinunciando perché George Hill era ottimo per noi, ma avevamo bisogno di più stazza quindi, R.C Buford, io e Danny Ferry abbiamo tirato i dadi. […] La sua etica del lavoro è fuori dal comune ed ha molta fame e una vera voglia di diventare grande.

Coach Popovich non ha mancato di elogiare il lavoro fatto da tutto lo staff Spurs che ha seguito Leonard passo passo dal suo arrivo a San Antonio, con una menzione particolare per Chip Engelland (allenatore del tiro) e Chad Forcier (responsabile dello sviluppo dei giocatori, ora a Orlando):

Hanno fatto una lavoro sopraffino da quando Leonard è venuto. Questa è la ragione per cui ha fatto ciò che ha fatto nella metacampo offensiva. Questi ragazzi meritano grande credito [..]

Kawhi Leonard è il 6º giocatore di sempre a riuscire ad abbinare uno Usage Rate,  stima della percentuale di possessi di un giocatore, oltre il 30%, a una percentuale al tiro “reale”, ottenuta cioè attribuendo maggior peso al tiro da 3 punti, superiore al 62% [dati Basketball- Reference.com]. Come lui, in questa stagione, solo James Harden.

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