DeAndre Jordan ha avuto bisogno di ben più di un pizzicotto quando è venuto a sapere che era stato convocato per l’All-Star Game in programma il prossimo febbraio.
Il centro dei Los Angeles Clippers è ormai alla sua nona stagione in NBA, ma non era mai stato convocato per l’ASG, motivo per cui ha avuto bisogno di diverse conferme prime di realizzare di aver raggiunto anche questo traguardo.
“Hanno detto ‘Abbiamo appena ricevuto un messaggio dall’NBA’, erano come ‘Yo, stai per andare a farlo’. E allora ho detto loro che se pensavano che avessi intenzione di parteciparvi o se avrei partecipato, dato che stavo per acquistare un biglietto aereo, e loro mi hanno detto che a quanto pare ce l’avevo fatta. Ed io ero come ‘Oh cavolo’. Insomma, ero davvero super eccitato.”
Jordan, per sua stessa ammissione, aveva però detto di non farne una questione relativamente importante ed aveva accettato questa situazione con molta serenità, approfittando del periodo di pausa per riposarsi in vista della seconda parte della stagione.
“Lo avevo accettato, ormai ero in pace con me stesso, era stato molto maturo da parte mia. So riconoscere il mio valore all’interno della lega, e so che la squadra e tutti i ragazzi rispettano il mio lavoro nell’arco della stagione. Ormai non ero più particolarmente preoccupato dalle mancate convocazioni. A partire da tre anni fa mi sentivo addirittura ansioso di concedermi questa vacanza di metà stagione di sostenere i miei compagni di squadra che e l’avessero fatta. Questa convocazione è arrivata alla mia nona stagione, meglio tardi che mai.”
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