Forse non avrà avuto una carriera sfolgorante nella Lega, ma tutta la grande famiglia NBA è rimasta comprensibilmente scossa dalla brutta notizia arrivata dal Brasile, quando in Italia era piena notte tra sabato e domenica: l’ex lungo dei Celtics, visto brevemente anche a Memphis e Dallas, e prodotto di Syracuse Fabricio Paulino de Melo, comunemente conosciuto negli States come Fab Melo, 26 anni appena, è stato trovato morto nella sua casa nel paese natale.
Al momento sono ancora ignote le cause dell’improvviso decesso del ragazzo, che, stando alla prime ricostruzioni, sarebbe spirato serenamente nel sonno: l’ipotesi più probabile è dunque quella dell’arresto cardiaco. Immediate le reazioni di due dei personaggi della Lega che più hanno avuto a che fare con Melo, e cioè il GM dei Celtics Danny Ainge e il coach di Syracuse Jim Boeheim, che hanno espresso il proprio cordoglio per l’evento luttuoso.
Nato nel 1990 in Brasile, Melo sbarcò negli States già nel 2008, in Florida, dove finì l’high school. Da lì fu reclutato dagli Orange di coach Boeheim, dove giocò due buone annate vincendo anche il titolo di Defensive Player of the Year della Big East nel 2012. Scelto poi dai Boston Celtics con la 22sima pick di quello stesso anno, il lungo brasiliano non riuscì mai a trovare molto spazio nella Lega, finendo spesso in D-League con maggiore fortuna (entrò sia nel miglior quintetto rookie assoluto che in quello difensivo della lega di sviluppo, facendo registrare anche una tripla doppia da 15 punti, 16 rimbalzi e ben 14 stoppate). L’esperienza con Boston si chiuse già nel primo anno, quando Melo fu mandato a Memphis nell’estate del 2013 e, dopo il taglio da parte dei Grizzlies, prese parte al training camp dei Mavericks finendo però anche qui tra gli ultimi tagli prima dell’inizio della stagione. Dopo una breve esperienza ancora in D-League, il centro nel 2015 era tornato nel paese natale, dove aveva trovato qualche contratto nella Lega brasiliana, e dove era tornato a vivere con la madre e le sorelle. E’ stata la stessa madre a trovarne il corpo per prima e a dare l’allarme, in questo tragico epilogo dell’esistenza del ragazzone brasiliano.