Ve lo ricordate Larry Sanders? Centro dei Milwaukee Bucks, scelto con la numero quindici assoluta nel Draft 2010. Nella stagione 2012/13 viaggiava a 9.8 punti, 9.5 rimbalzi e 2.8 stoppate, miglior stoppatore della lega in quella stagione e uno dei migliori “rim protector” in circolazione a quei tempi.
Grazie a quella grande stagione si era guadagnato il contratto della vita: 44 milioni di dollari in quattro anni. Poi Larry decise di sconvolgere la Lega dichiarando il suo ritiro, definendosi “non coinvolto al massimo a livello mentale dal gioco”. Il ritiro infatti avvenne dopo due controlli antidoping non passati (risultò positivo alla marjuana in entrambi i casi) e dopo aver evidenziato gravi problemi comportamentali fuori dal campo e alcune instabilità mentali legate alla depressione. Si era ritirato a soli ventisette anni dicendo: “Se ad un certo punto della mia vita mi sentirò ancora in grado di giocare a basket, allora tornerò”.
Bene, quel momento è arrivato. In questi giorni Sanders si è allenato con sei squadre NBA e secondo il suo procuratore Joe Bell “Entro la pausa per l’All Star Weekend troveremo un accordo con una squadra.”
Per chiunque essa sia (non si escludono due squadre ampiamente in corsa per un posto ai Playoffs, di cui tuttavia non è stato svelato il nome) Sanders rappresenterà un innesto importante nel reparto lunghi. Negli workout a cui ha preso parte pare aver mostrato una buona condizione fisica, e – da quanto dice il suo agente – “coloro che hanno testato Larry per offrirgli un eventuale contratto hanno speso molto del loro tempo parlando col giocatore”. Viste le condizioni mentali non troppo stabili sembra che le squadre interessate abbiamo tentato di capire quello che sarà l’approccio mentale al gioco da parte di Sanders.
Dopo averci scioccato e dopo averci raccontato del perché della sue scelta, Larry Sanders tornerà ad essere finalmente un giocatore dell’NBA.
