I Cavs di LeBron James e Kyrie Irving, nonostante il Titolo NBA vinto l’anno scorso e le acquisizioni operate nelle ultime settimane (Derrick Williams, Kyle Korver, Deron Williams, Larry Sanders e lo sfortunato Andrew Bogut), non danno l’impressione di essere una corazzata inattaccabile.
Il record è buono ma non eccezionale (46 vittorie e 24 partite perse), l’alchimia di squadra ondivaga e le prestazioni non convincenti per nulla rare (vedi la brutta sconfitta 126-113 della scorsa notte contro i rampanti e però non talentuosissimi Denver Nuggets). Kyrie Irving, intervistato da ESPN, ha parlato senza perifrasi della situazione in casa Cavs.
RICALIBRARE
Queste le parole del play:
L’anno scorso eravamo più solidi. Sin qui questa stagione è stata strana; non c’è paragone. Troppi infortuni, troppa sfortuna, i nuovi che hanno avuto bisogno di tempo per ambientarsi o che devono ancora entrare appieno nei meccanismi della squadra. L’idea è quella di rimettere insieme i pezzi in tempo per i playoff: di avere tutti a disposizione e in salute, per puntare di nuovo in alto.
E, sull’intermittente applicazione difensiva di buona parte dei giocatori Cavs:
Non sono preoccupato, ci assesteremo al momento giusto. La nostra cultura ormai è stabilita e sappiamo di poter fare affidamento sui valori del team: servono un po’ di altruismo in più e maggiore applicazione. Poi tutto andrà a posto.
I Cavs, con 12 partite da giocare prima della fine della regular season, hanno solo una gara di vantaggio sulla seconda squadra della Eastern Conference: i Boston Celtics del folletto terribile Isaiah Thomas.
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