Lo scambio che ha portato DeMarcus Cousins in Louisiana ha certamente catalizzato tutte le attenzioni nel corso dell’ultima Trade Deadline.
Nella notte Cousins affronterà i Sacramento Kings per la prima volta da ex. Il numero 0 ha parlato a Marc J Spears di The Undefeated alla vigilia della sfida tornando con la mente a quelle ore febbrili di trattative. Cousins si é detto risentito per l’atteggiamento delle alte cariche della franchigia californiana:
Sarei impazzito ugualmente [anche se Vivek Ranadive e Vlade Divac me l’avessero comunicato di persona] ma avrei rispettato la decisione. Vieni da me come un uomo. Sono un essere umano in fin dei conti. Non trattarmi come una f*****a bestia.
La dirigenza dei Kings si è fatta sentire anche nelle settimane immediatamente successive alla trade. A rivelare il retroscena è lo stesso Cousins:
Per cosa? Onestamente, Vivek [Ranadive] ha cercato di mettersi in contatto [con me]. È stato circa due settimane dopo. Gli ho solo detto – Senti perché stai cercando di metterti in contatto con me due settimane più tardi? Non c’è nulla da fare. Se senti che stai facendo la cosa giusta adesso, ciò mostra chi sei davvero come proprietario- Questo è stato il mio messaggio in risposta e da allora non ho più parlato con lui di questa cosa.
SFUMA IL MAX CONTRACT La permanenza a Sacramento avrebbe permesso a Cousins di ambire al massimo salariale in sede di rinnovo contrattuale (discriminante la partecipazione All-Star Game in due edizioni consecutive). Così non sarà, ma per Cousins non è mai stato un problema:
Non era una questione di soldi. Non gioco per i soldi. Tutti coloro che mi conoscono sanno che non gioco per i soldi. Ho guadagnato in precedenza, sto davvero bene. Se dicessi che non aiuta mentirei. È ovvio che li voglio. Non era una questione di soldi. Non lo è mai stata.
“Boogie” ha poi chiuso con un’ulteriore dichiarazione d’amore verso Sacramento:
Volevo chiudere a Sacramento. Ho investito così tanto tempo ed energia. Tutto ciò che avevo, tutto il mio cuore era per quella città. Il modo in cui è finita è stato assurdo ma non è mai stata una questione di soldi. Non me ne frega un c***o dei soldi.