La situazione che più interessa è ovviamente quella di Danilo, arrivato alla fine del suo contratto ed in procinto di firmarne uno ancora più ricco. Nella scorsa free agency si è parlato tante volte di ipotesi di scambi e la sua avventura a Denver potrebbe concludersi al termine della stagione, sebbene sia uno dei giocatori più importanti di questi Denver Nuggets. Il contratto che andrà a chiedere a luglio ― e che per molti punti merita pure ― sembra un investimento troppo grande per una franchigia che avrebbe bisogno di giocatori più continui e che le permettessero di compiere l’ultimo step, in attesa della definitiva maturazione dei giovani.
Denver che non avrà solo Gallinari a cui pensare ma anche il nuovo arrivato Plumlee, che sarà restricted free agent a luglio e nonostante una qualifying offer molto bassa ci sarà da negoziare anche il suo nuovo contratto, visto che comunque è costato una prima scelta. Connelly ha già detto che resterà ma bisogna vedere a che cifre. Mettiamo come limite 15 milioni: qualsiasi cifra sotto quei soldi andrebbe da considerarci un buon contratto per Denver, sopra rischia di pesare molto. È presto per dire come andrà, ma se è vero che il mercato dei lunghi continua a raffreddarsi anno dopo anno non bisogna dimenticarsi che solo nella scorsa free agency giocatori come Noah, Biyombo, Mahinmi e Mozgov sono riusciti a prendere contratti molto onerosi (tutti oltre i 15M).
I Denver Nuggets potrebbero usare i contratti di Faried e Chandler come pedine di scambio per fare spazio salariale ― e gli acquirenti ci sarebbero anche ― ma così facendo rinuncerebbero agli unici due giocatori decenti difensivamente. Barton e Nelson dovrebbero rimanere, almeno per un’ultima stagione prima della scadenza dei loro contratti tra due estati. Denver comunque ha ― o meglio avrà, ancora di più ― spazio salariale per muoversi e qualcosa dovrà fare. Soprattutto perché la fortuna di avere tanti giocatori giovani (forti) ti permette di avere flessibilità salariale; almeno fino al 2019, quando Jokic busserà alla porta per il suo primo contratto (super) milionario.
Perché ricordiamo ancora una volta il ragazzo fa queste cose qui.
La prima cosa da fare sarà proporre un’estensione del proprio contratto da rookie a Harris. Viste le sue qualità non si può aspettare fino alla sua scadenza (2019, come Jokic) e rischiare di vederlo firmare altrove, visto che di estimatori ne avrà molti. Denver necessità di giocatori pronti, da affiancare ai giovani, e che possibilmente siano bravi al giocare senza palla, risultando funzionali accanto a Jokic. Per completare il roster servirebbero una guardia e un lungo, in grado di spaziare il campo da una parte e rendere la difesa dei Nuggets decente dall’altra.
Se il mercato delle guardie è ben fornito e vede al suo interno nomi molto importanti, quello dei lunghi lo è meno. E il nome di Paul Millsap potrebbe essere un’occasione da tentare. I Nuggets possono creare lo spazio per il suo contratto e nonostante Atlanta sembra intenzionata a ri-firmarlo a tutti i costi il GM Connelly non ha mai nascosto il suo interesse per lui. Millsap è un giocatore straordinario, in grado di cambiare su giocatori più piccoli e di proteggere bene il ferro in difesa e di potersi adattare facilmente alle caratteristiche dei compagni in attacco. Formerebbe una bella coppia con Jokic e darebbe alla squadra anche un veterano pluri All-Star per far crescere bene i giovani. Ma bisognerà vedere dove decideranno di investire i Nuggets: anche un’esterno/guardia non sarebbe una cattiva scelta, soprattutto tra quei giocatori capaci sia di giocare un pick-and-roll che di aspettare gli scarichi, perché come già detto tutto girerà attorno al sole serbo.
Questa è la situazione salariale dei prossimi cinque anni dei Denver Nuggets. Qui invece potete trovare i top-10 free agent per ruolo che potrebbero cambiare maglia nella prossima estate. (Credits to www.basketballinsiders.com)
Fare i playoff darebbe ancora più credibilità in vista del mercato, soprattutto alla luce dell’accoppiamento (contro Golden State) che vedrebbe i Nuggets nella posizione di giocare senza niente da perdere. Se si guarda al calendario delle due squadre Portland sembra più avvantaggiata, soprattutto dopo lo scontro diretto di martedì notte vinto dai Blazers con un Nurkic in grande spolvero che ha distrutto la sua ex squadra, come ha anche ammesso coach Malone. Ma anche se alla fine la post season la giocassero gli uomini di Stotts ci sarebbe tutt’altro che da disperarsi. La cosa più importante per Denver è lo sviluppo dei suoi giovani, e la stagione attuale ha detto che le prospettive per creare un core di altissimo livello ci sono tutte.
Jokic è già adesso uno dei migliori lunghi della NBA e minaccia di dominare negli anni avvenire ed il terzetto Harris-Murray-Hernangomez sembra essere perfetto per giocargli attorno (in attesa anche di qualche segno di vita da parte di Mudiay, sempre più in ombra). Sono loro il vero motivo di speranza tra le montagne del Colorado, e se anche la post season fosse da rimandare per un altro anno poco importa. I Denver Nuggets hanno tanto oro nel loro roster quanto nei loro fiumi, e questa è da già una cosa straordinaria. Se poi volete divertirvi da Aprile in poi c’è sempre l’aeroporto più controverso del mondo.