Tristan Thompson non sarà in campo nello scontro diretto che vale il primato della Eastern Conference contro i Boston Celtics: il lungo dei Cleveland Cavaliers ha rimediato un problema al pollice della mano destra nella sfida di ieri notte contro gli Orlando Magic. La franchigia dell’Ohio ha comunicato che il numero 13 rimarrà a riposo in via precauzionale ma filtra ottimismo riguardo un suo recupero in tempi brevi.
Thompson salterà anche il match contro gli Atlanta Hawks venerdì, dopodiché i Cavs emetteranno un ulteriore bollettino medico che stabilirà con più certezza l’entità dell’infortunio. Una perdita non indifferente sotto le plance per Cleveland, che tuttavia non vuole rischiare in questo momento della stagione così delicato: coi Playoffs ormai imminenti, meglio tenerlo a riposo in via precauzionale.
Così facendo, Thompson vede interrompersi la striscia di partite consecutive nella NBA a 447 gare, la più lunga sequenza tuttora in corso. Per trovare l’ultima volta che TT non aveva messo piede sul parquet, bisogna risalire al 10 febbraio 2012 durante il suo primo anno nella Lega dopo essere stato scelto con la chiamata assoluta numero quattro al Draft 2011.
447 partite di fila sono un numero davvero notevole ma nulla a che vedere col record ogni epoca della NBA, record detenuto da A.C. Green. L’ex giocatore dei Los Angeles Lakers ha messo insieme 1192 incontri uno di seguito all’altro, tra il 19 novembre 1986 e il 18 aprile 2001. Una striscia impensabile e destinata a durare ancora per parecchio tempo negli annali della Lega, una striscia rispetto alla quale Thompson non era giunto nemmeno a metà.
Il canadese in ogni caso si accontenterebbe di bissare il titolo conquistato l’anno scorso piuttosto che passare alla storia per il più stakanovista della Lega. Nonostante le recenti incomprensioni nel match contro gli Indiana Pacers, Thompson resta uno dei punti fermi dei Cavs e il primo a saperlo molto bene è proprio LeBron James che lo vuole al top della condizione per il via della postseason.