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Curiosità

I 30 dilemmi della Free Agency 2017

Con la regular season al termine ed una free agency che si preannuncia più che scoppiettante ogni squadra si ritrova a fare i conti con i propri giocatori in scadenza. Rinnovare o lasciar andare? Scopriamo insieme i dilemmi e rischi estivi delle trenta franchigie NBA.

25. Portland Trail Blazers 

Mandatory Credit: Ed Szczepanski-USA TODAY Sports

Mandatory Credit: Ed Szczepanski-USA TODAY Sports

Le porte della luxury tax sono pericolosamente spalancate per la franchigia dell’Oregon, il che deve portare a decisioni rapide sul futuro di parte del roster. I Blazers non avranno alcun free agent in estate, ma dovranno preoccuparsi di un monte ingaggi spaventoso da 133 milioni di dollari. Ezeli, viste le ripetute ricadute sull’infortunio, sarà scaricato (insieme ai suoi 7 milioni non garantiti per la prossima stagione), ma aperta rimarrà la questione di come fare spazio ai tre giovanotti che arriveranno dal draft. Portland ha tre picks al primo giro (la propria e quelle di Cleveland e Memphis) e potrà sfruttare gli innesti per provare ad alleggerirsi dei contratti più pesanti, perché pagare 18 milioni per Crabbe e 17 per Turner (frutto degli scandalosi contratti fatti firmare la scorsa estate) non solo appesantisce il cap e lascia pochissimo spazio di manovra in free agency, ma fa spendere alla franchigia una cifra esorbitante che rischia di non dare affatto i risultati sperati (i Blazers acciufferanno, con un po’ di fortuna, l’ottavo posto a Ovest). E sfondare la luxury per un ottavo posto risicato non è proprio una mossa intelligentissima.

26. Sacramento Kings – Darren Collison

Photo by Lintao Zhang/Getty Images

Photo by Lintao Zhang/Getty Images

La dipartita di DeMarcus Cousins, l’acquisizione di scelte e di un giovane (neanche troppo giovane) come Buddy Hield hanno ufficialmente dato inizio alla fase di rebuild sfrenato di Sacramento. Prossima pedina a muoversi, considerati anche i contratti non garantiti per l’anno prossimo di Afflalo e Tolliver, potrebbe essere proprio il playmaker titolare della franchigia californiana. Curiosa di scoprire se il lungodegente (fuori per la stagione per problemi al tendine d’Achille) Rudy Gay eserciterà la sua player option da 14 milioni abbondanti, i Kings non hanno intenzione di offrire un nuovo contratto ad un 29enne come Darren Collison, malgrado sia un ottimo scorer (40% dall’arco) e un interessante carta a cui puntare in free agency quando i big nello stesso ruolo (Curry, Hill, Holiday e compagnia) avranno cominciato a mettere nero su bianco i propri contratti.

PER SAPERNE DI PIU’: Cousins svela i retroscena della sua trade

27. San Antonio Spurs – Dewayne Dedmon

Credits to David Zalubowski/AP

Credits to David Zalubowski/AP

Premesso il possibile ritiro di Manu Ginobili dietro l’angolo (e in quel caso il rischio più grande sarebbe il suo definitivo addio), l’altra questione spinosa in Texas rimane Dewayne Dedmon. L’ex-Magic ha una player option da 3 milioni per l’anno prossimo che sicuramente non eserciterà: potrà infatti sfruttare l’aumento del cap e le sue straordinarie doti difensive sul piatto delle trattative per strappare un gran bel contratto (per un 27enne non scelto al Draft). Questi soldi però molto probabilmente non li sganceranno gli Spurs. La franchigia allenata da coach Popovich non ha lo spazio salariale per andare oltre un misero contrattino da 3.5 milioni e mezzo (con kicker da 4.5), visti 37 milioni incombenti delle player option di Aldridge e Gasol, il rinnovo di Mills (San Antonio potrà sfruttare i bird rights) ed il fatto che Jonathon Simmons sarà restricted free agent.

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