28. Toronto Raptors – P.J. Tucker
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Toronto in estate avrà non pochi free agents e, considerati i cap hold (incidenza sul cap dei contratti di chi entra in free agency o in player option, quindi sostanzialmente salary cap bloccato affinché la squadra possa esercitare i bird rights), farà fatica a rifirmare davvero tutti senza sfondare la terribile soglia della luxury tax (andrebbe oltre i 140 milioni). Considerata la priorità di trattenere Lowry e Ibaka (a prezzi ben più alti del loro cap hold), le spese potrebbero salire a 160 milioni, una cifra insostenibile per qualsiasi franchigia. Per questo motivo Valanciunas e Carroll potrebbero lasciare il Canada insieme ai loro corposi contratti, mentre tra Patterson e Tucker, quest’ultimo è quello con meno chance di avere un nuovo contratto dai Raptors. Perché? Perché essendo il più caro, non potrebbero proprio permetterselo.
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29. Utah Jazz – Gordon Hayward
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Le sorti degli Jazz dipendono indiscutibilmente dalla firma della sua icona. Gordon Hayward può, se sarà inserito in un All-Nba Team quest’anno, grazie alla Designated Player Exception, prendere un contratto da 200 milioni di dollari in 5 anni. Questo contratto però glielo potrà offrire soltanto Utah. Se il nativo di Indiana rifirmerà, i Jazz potranno avere campo libero per andare a confermare quasi tutti i tasselli di un roster che tanto bene è riuscito a fare quest’anno. Il rischio (concreto) è che le sirene di Boston suonino più forte che mai, alimentate da Brad Stevens (che allenò Hayward al college nell’anno del cosiddetto Miracolo di Butler) e dal legame speciale che lo lega al giocatore. E’ una corsa a due, resta da vedere chi la spunterà.
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30. Washington Wizards – Bojan Bogdanovic
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I Nets lo hanno portato negli USA, ma alla trade deadline i Wizards, per rinforzare la loro cavalcata verso i playoff, se lo sono assicurato scaricando a Brooklyn Nicholson, Thornton e una scelta 2017 protetta in Top 10. Difficile però capire se Bogdanovic venga considerato un punto fisso nelle rotazioni o soltanto un affitto a breve termine. Le qualità balistiche del croato non si discutono (appena sotto il 43% dall’arco), ma l’apporto difensivo è disastroso (quando esce dalla panchina i Wizards subiscono 129 punti ogni 100 possessi). Considerata poi la quasi certa necessità di un max ad Otto Porter, Washington farà fatica a contrastare eventuali corpose offerte al suo restricted free agent. Resta da capire quanto, soldi a parte, i campioni 2017 della Southeast Division tengano a lui.