Lance Stephenson è già stato informato da Paul George e da coach Nate McMillan riguardo alla necessità di dover controllare maggiormente le sue emozioni durante le partite, e sembra che il giocatore abbia recepito il messaggio forte e chiaro in vista di Gara-3 a Indianapolis:
Ammetto che a volte tendo a perdere il controllo. Mi sono sentito frustrato quando Kevin Love ha segnato contro di me in Gara-2, ma ciò è dovuto dalla passione che ho per questo gioco.
Con questa dichiarazione Stephenson si voluto riferire a ciò che è successo tra lui e Kevin Love nel corso di Gara-2. L’esterno dei Pacers, infatti, si è ritrovato accoppiato difensivamente con l’ala dei Cavs in diverse occasioni, e Love lo ha letteralmente asfaltato. I giocatori dei Cavaliers hanno continuato a servire Kevin Love fino a quando McMillan non si è deciso a cambiare la marcatura sull’ex-Minnesota Timberwolves.
Devo smetterla di far trasparire le mie emozioni durante le partite. Se il tuo uomo continua a segnarti in faccia e tu perseveri nel mostrare frustrazione, allora lui continuerà ad attaccare con ancora più convinzione. E’ questo quello che mi hanno cercato di far capire sia Paul che coach Nate: mai mostrare debolezze al tuo diretto avversario.
Stephenson, nel corso dell’intervista rilasciata all’Indy Star, ha detto inoltre la sua sul come limitare LeBron James nella metà campo offensiva:
Dobbiamo entrargli in testa, chi lo marca deve essere come un tarlo. James ha fatto la differenza nelle due partite a Cleveland, inoltre il suo tiro dalla media distanza è notevolmente migliorato. Un giocatore del genere si può limitare solo in un modo, ovvero lasciare che siano gli altri suoi compagni di squadra a prendere decisioni nel corso della partita.
Finora Lance Stephenson, nonostante i buoni propositi “tattici”, non si è dimostrato all’altezza del compito quando McMillan lo ha messo sulle tracce di James. Tuttavia, Stephenson si sta rivelando uno dei giocatori dei Pacers più continui in questa serie, come dimostrano le sue cifre nella serie contro i Cleveland Cavaliers: il giocatore sta viaggiando a 14,5 punti, 4,5 rimbalzi, 3,5 assist e una palla recuperata di media, dimostrando di essere attualmente un lontano parente del brutto giocatore “ammirato” nelle ultime annate in NBA.