Con la stagione 2016-17 ufficialmente in archivio, vista la sconfitta decisiva di venerdì notte che ha visto gli Washington Wizards imporsi per 4-2 nel primo turno dei playoff, le attenzioni degli Atlanta Hawks si spostano adesso sulla cruciale estate in arrivo.
Il leader tecnico della squadra in questa stagione, Paul Millsap, diverrà infatti unrestricted free agent, con la possibilità di accasarsi dove preferirà. Nonostante le dichiarazioni di fedeltà verso Atlanta quando, durante la regular season, avevano cominciato a circolare voci di una trade che lo coinvolgesse, le parole pronunciate con i media nel post partita contro i Wizards hanno lasciato spazio a più di qualche dubbio:
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“Come guardi al tuo pass…“- ha cominciato a domandare un reporter, prima di correggersi in “cosa pensi del tuo tempo passato a giocare con gli Hawks?“
“Bravo, così va meglio“- ha risposto secco Millsap.
“E’ stato fantastico, davvero. Mi piacerebbe davvero molto restare e vedere fino a dove riuscirà ad arrivare questa franchigia. Nonostante tutto, questi quattro anni – sono quattro adesso, no? – sono stati incredibili, non avrei potuto chiedere di più. Adesso però mi prenderò un po’ di tempo, mi rilasserò e vedrò cosa succede.”
Le quattro stagioni di Millsap ad Atlanta sono state probabilmente le migliori della sua carriera finora, con il lungo ex Jazz che ha espanso il suo gioco fino ad affacciarsi al playmaking, migliorando come tiratore e diventando un difensore di altissimo livello. Nel tempo passato con gli Hawks le sue medie sono state di 17.4 punti, 8.3 rimbalzi, 3.3 assist, 1.7 rubate e 1.2 stoppate a partita. In ognuna delle quattro stagioni, inoltre, è arrivata la convocazione per l’All Star Game.
A prescindere dai numeri, però, Millsap non sarà l’unico a valutare con cura se rimanere ad Atlanta. La stessa franchigia, infatti, sa bene che il giocatore, per rimanere, chiederà un contratto al massimo salariale o qualcosa di molto simile, e lo farà con 32 primavere alle spalle. Per il roster che hanno attualmente a disposizione, è difficile pensare agli Hawks come a qualcosa di meglio della stagione appena conclusa: qualificazione tranquilla ai playoff e uscita (nel migliore dei casi) al secondo turno. O al primo, come è successo in realtà.
Con la situazione che si trova in questa fase di stallo – positiva, ma senza prospettive di miglioramento – da ormai diversi anni, le strade di franchigia e giocatore potrebbero dividersi quest’estate in maniera consensuale.