[fncvideo id=]GOLDEN STATE WARRIORS
Kevin Durant: 8,5. Nei momenti di difficoltà della squadra (Thompson 1-9dal campo,Green spesso in panchina causa infortuni e Curry insolitamente freddo) è lui che si prende sulle spalle l’attacco dei Warriors e lo porta al proprio livello. Ha a disposizione armi incontenibili e quando le usa bene non si può fermare neanche con la guerra psicologica messa in atto da inizio partita.
Curry: 6,5. Non riesce a guidare il flow dei Warriors come fa di solito e si vede, ha le mani fredde a tiro ma si comporta egregiamente dalla lunetta. Cali fisici o mentali non costano la sconfitta se c’è chi gli copre le spalle ma è lecito aspettarsi molto di più da lui.
Thompson 4,5. Semplicemente una giornata no per lo splash brother che realizza un 0-4 da oltre l’arco non preoccupante ma comunque spiacevole. Serate del genere possono capitare ad un tiratore, ma lui essendo non solo un tiratore forse avrebbe dovuto cercare più incursioni nell’area avversaria.
UTAH JAZZ
Gobert: 8. I suoi 21 punti e 15 rimbalzi danno lustro ad una gara fatta di impegno, aggressività e caparbia. La sua presenza si sente su ambo i lati del campo anche con qualche colpo di esperienza per giocare sui nervi. Tutto ciò però non basta ed il tempo per lui e per i Jazz di rimediare sta terminando.
Hayward: 8. Insieme a Gobert è il motore emotivo e tecnico della squadra,quando è in campo la qualità dell’attacco aumenta e le scelte in fase offensiva sono migliori. I suoi jazz giocano come sanno ed hanno coraggio, ma si trovano comunque sotto di 3 nella serie.
Boris Diaw: 5. Dieci punti con 5-12 dal campo ed un assist per il Francese. Soprattutto ad inizio partita e nelle fasi in cui riposa Hayward la squadra fa affidamento sul suo IQ cestistico e sulle sue giocate che malauguratamente per Utah non sempre ripagano le aspettative e stasera ne è un esempio. Sotto di 3 c’è bisogno di uno scatto emotivo che la sua esperienza potrebbe stimolare all’interno dello spogliatoio, se non altro per tentare il tutto per tutto in gara 4.
