Sia Coach Mike D’Antoni che James Harden insistono sul non voler snaturare il gioco tipico dei Rockets fatto di ritmo e “flusso” che li ha portati ad un record di 55 vittorie nella stagione regolare. Il gioco dei texani si fonda sull’estro del suo playmaker con la casacca #13, sui pick and roll e sui tiri da 3. Cercare alternative che modifichino l’ormai acquisito modo di giocare non è nelle corde dei ragazzi di D’Antoni, il quale afferma che se la squadra non crede in questo sistema è destinata a perdere la serie con i San Antonio Spurs. Neanche a dirlo i tiratori rispondo presente all’appello del leader della squadra: Gordon, Anderson e Williams insieme fanno 48 punti 19-39 dal campo 10-21 da 3punti in gara 4 contro gli 11 punti con 3-18 dal campo e 1-9 da 3 punti di gara 3. Harden ha detto a ESPN:
Gli abbiamo detto che non arriveremo mai dove vogliamo arrivare se loro (i tiratori) non sono aggressivi. Make or miss, non mi importa. Bisogna seguire il momentum e rimanere aggressivi. Serate come gara 3 sono rare, molto meglio stasera!
Il punto per coach D’antoni è giocare rapido perché gli Spurs non hanno una soluzione difensiva per le transizioni in attacco di Harden e compagnia. I numeri gli danno ragione dato che in gara 4 nei primi 12 minuti hanno collezionato 13 punti derivanti da contropiede, più di quanti ne hanno fatti in tutta gara 3, evidenziando l’importanza sempre maggiore delle situazioni di fast-break nel gioco dinamico di molte squadre. Ma per concretizzare le transizioni veloci c’è bisogno dei tiratori. Ryan Anderson chiude a 3-7 da 3 punti con 5-11 dal campo, Eric Gordon con 6-9 da 3 punti e 8-13 dal campo. Proprio il numero 10 dei Rockets dice:
Abbiamo fatto girare molto bene il pallone senza fermare troppo il possesso, per di più non abbiamo esitato nel prendere tiri e questo è molto importante per noi. Se giochiamo in questo modo è dura per chiunque affrontarci.
A fine match Houston registra 52.6% dal campo e 44.2% da 3 punti contro 49.4% dal campo e 30.4% da 3 punti dei San Antonio Spurs. Solo Gara 5 ci dirà se Popovich, dopo lo sfogo, ha trovato il modo per contenere il ritmo messo in campo da The Beard e i suoi Rockets.