I Los Angles Lakers sono reduci da una stagione, la prima senza Kobe Bryant, ricca di cambiamenti a livello societario. Un’inversione di rotta decisa, con l’obiettivo di far tornare la franchigia gialloviola ai fasti di qualche stagione fa. Un processo lungo e tortuoso fatto di decisioni delicate e programmazione.
CALMA Coach Luke Walton appare consapevole del mutamento di equilibri all’interno della Western Conference e, più in generale, all’interno della Lega e non vuole pertanto affrettare il processo di rebuilding. Il capo allenatore dei Lakers, intervistato da Howard Beck, ha affrontato la questione nel corso del podcast “The Full 48” prodotto da Bleacher Report:
Scherzo molto. Ho detto – se c’è un momento per mettersi a ricostruire, quel momento è arrivato – Sembra che gli Warriors non andranno da nessuna parte per un po’, [non si schioderanno da quelle posizioni] sono dannatamente forti al momento.
Negli ultimi mesi, in occasione della trade deadline e non solo, molti rumors hanno accostato grandi nomi al roster gialloviola. Su questo fronte, Walton rimane cauto:
Ovviamente, in questa Lega ci sono giocatori a cui è dura dire no, se li puoi prendere, perché le superstar di questa Lega sono così forti da poterti rendere una contender o meno. È la differenza che intercorre tra l’avere una buona squadra con tanti role players e una squadra che può realmente e legittimamente vincere un titolo.
Il mio unico pensiero è non smontare il nucleo giovane di questa squadra per una sola superstar […] ci vorrà molto più di una superstar per detronizzare [i Golden State Warriors] dal vertice della Western Conference. […] C’è una linea sottile tra cercare di arrivare lì velocemente piuttosto che cercare di sviluppare i nostri ragazzi.
Walton mostra fiducia nell’operato di Rob Pelinka e Magic Johnson:
Lavorano costantemente per renderci una vera contender, non solo sulla carta.
VERSO IL DRAFT Nella giornata di ieri, intervenuto nel corso di Jim Rome Show su CBS Sports Radio, Walton ha inoltre ribadito una volta di più il più il proprio disinteresse nei confronti di LaVar Ball, padre “ingombrante” della sempre più probabile scelta dei Lakers al prossimo Draft:
Non sono preoccupato. Siamo nella NBA. Per me il problema non esiste. I genitori avranno sempre le loro opinioni. Saranno espliciti in alcune occasioni.