1. Markelle Fultz
Markelle Fultz (1.93 m. x 88kg.) nasce il 29 Maggio del 1998 ad Upper Marlboro, nel Maryland . Dopo aver vissuto un’infanzia pressochè tranquilla, il vero approccio con la pallacanestro arriva alla DeMatha Catholic High School di Hyattsville, sempre nel Maryland, dove fa parte del varsity team della scuola nell’anno da sophomore. Comincia però a farsi notare nella stagione 2014-15, il suo anno da junior, facendo registrare medie finali di 16.5 punti, 7.9 rimbalzi e 4.3 assist. Nell’estate del 2015 viene selezionato per l’Under Armour Association Circuit, nel quale gioca 12 partite, solamente il primo di una lunga serie di inviti a partecipare a tornei per i migliori giovani talenti della nazione, durante i quali Fultz continua a migliorare le proprie medie offensive.
Nel 2016 prende parte alla partita tra i McDonald’s All American per la squadra dell’est, assieme a Miles Bridge e Jayson Tatum e contro Lonzo Ball e Malik Monk.
Quando arriva il momento di scegliere il college, Fultz viene affascinato dalle atmosfere cestistiche del nord-ovest e vola dagli Huskies di Washington, a Seattle. Nella sua prima partita, il 3 Novembre 2016, uscendo dalla panchina Markelle fa registrare 14 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e una stoppata in 23 minuti di gioco. Arriva alla prima uscita stagionale già come stella della squadra, e i 30 punti con 7 rimbalzi e 6 assist con cui affonda gli Yale Bulldogs non sono che l’ennesima prova che ci si trovi davanti a un giocatore speciale.
Nonostante gli Huskies non riescano a centrare la qualificazione per la postseason, Fultz viene selezionato nel Pac-12 First Team e nell’All American Third Team, diventando anche il primo giocatore dopo LaDrell WhiteHead nel ’94-95 a concludere l’annata con almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media nel suo primo anno al college.
Nella primavera del 2017 arriva l’annuncio della sua eleggibilità per il draft NBA di Giugno.
Fultz appare sicuramente come uno dei giocatori più completi su entrambi i lati del campo che arrivano a questo draft, e questo non può che far parte dei suoi punti di forza. Considerando ruolo (PG) e altezza (appena sopra il metro e novanta), l’ex Washington ha un incredibile tempismo nella difesa del proprio ferro, nonostante non possa vantare leve straordinariamente lunghe, e durante la sua unica stagione al college ha dimostrato di poter essere un vero incubo per i suoi pari ruolo nei tentativi di lay-up.
Irrobustitosi negli ultimi mesi (è arrivato a Washington pesando 82 kg, mentre a oggi si parla di 88), nella metà campo offensiva predilige attaccare il ferro, specialità nella quale ha dimostrato di essere efficace sia per il grande atletismo di cui dispone, sia per capacità di ball-handling che è raro trovare già di questo livello in un ragazzo di soli 19 anni.
Una caratteristica che sicuramente ha fatto gola agli scout NBA, e che con ogni probabilità ha recitato una parte fondamentale nella scalata di Fultz alla probabile prima scelta, è la capacità del ragazzo di essere un vero e proprio ‘generale’ in campo, diventando il termometro emotivo della squadra e riuscendo a trascinare i compagni con il suo gioco all-around.
Se è vero che Fultz si è dimostrato una forza della natura nell’attaccare il ferro, pensando ai punti deboli non può non venire in mente la scarsa consistenza al tiro – sia dalla media che da 3 punti. Nonostante il 41% dalla lunga distanza con il quale ha concluso la stagione, la meccanica di tiro non è delle più eleganti (indice di tanta costruzione e poca naturalezza nel movimento), con parabole molto alte che spesso sembrano più funzionali a evitare interferenze difensive che all’effettiva efficacia della conclusione.
Seppur vero che la situazione tecnica a Washington non fosse delle migliori, Fultz ha evidenziato difficoltà nel creare offensivamente quando le difese avversarie salgono di livello e battere il marcatore diretto non può più bastare per portare acqua al proprio mulino.
Per quanto riguarda l’altra metà campo, Fultz è sì un grande protettore del ferro contro i propri pari ruolo, ma ha tantissimo da imparare nella difesa lontano da esso, sopratutto quando si tratta di marcare un giocatore senza palla e doverlo seguire nei tagli o quando porta blocchi. Ricordiamoci, però, che stiamo ancora parlando di un ragazzo di soli 19 anni.
Alla fine, comunque, sembra più che probabile che Markelle Fultz passerà alla storia come prima scelta assoluta del draft 2017, anche se tale privilegio potrebbe rappresentare un’altra incognita; la prima scelta, infatti, per gentile concessione dei Brooklyn Nets, appartiene ai Boston Celtics, unica squadra con cui Fultz si allenerà e che sembra più che intenzionata a selezionarlo. I biancoverdi, però, non sono la classica squadra che vince la lottery, avendo concluso la regular season al primo posto della Eastern Conference e raggiunto il terzo turno dei playoff. Ci sarà quindi abbastanza spazio per Fultz alla corte di Brad Stevens? Fultz sarà in grado di cominciare la sua carriera dietro a un All Star come Isaiah Thomas? E se invece i Celtics, dopo averlo selezionato, decidessero di scambiarlo per arrivare a una superstar, relegandolo nei bassi fondi della lega? Tutte incognite che si risolveranno la notte del draft.