Continua la nostra carrellata di analisi sulla miglior partita dei tre candidati al premio di MVP. Qui la parte #1 su Leonard, qui la #2 su Harden.
Se eravamo insicuri da quale record iniziare nel descrivere la stagione di James Harden, con quella di Westbrook il rebus si complica ulteriormente. A quota 42 (!) ha fracassato il record di triple doppie stagionali appartenuto ad Oscar Robertson. A piè di pagina: la franchigia per cui fece il record The Big O, i Cincinnati Royals, nemmeno esiste più. Correva la stagione 1961-1962 e la NBA aveva appena aggiunto la nona squadra al proprio non-solidissimo roster: i Chicago Packers.
Parlare delle povere persone che si sono viste frantumare primati su primati sarebbe un modo per parlare di RW0 piuttosto interessante, ma ormai il format di questa serie spicca più del Big Baller Brand e sarebbe ingiusto cambiarlo. Un piccolo elenco, dunque, di alcune tra le 82 partite che potevano essere scelte per descrivere al meglio la stagione del play di OKC:
- 29 Ottobre 2016. Westbrook registra una tripla doppia ai 50. Non accadeva da Jabbar ’75.
- 9 Dicembre 2016. La questione triple doppie comincia ad essere reale. É la settima di fila.
- 17 Dicembre 2016. Westbrook diventa tripladoppieggia con 20+ assist. L’ultimo? Magic ’88.
- 7 Marzo 2017. Massimo in carriera da 58 punti, ma OKC perde contro Portland.
- 29 Marzo 2017. Stavolta i punti con cui condisce la tripla doppia sono 57. Irreale.
- 9 Aprile 2017. Westbrook è già sicuro della tripla doppia di media, così si regala un’ultima notte magica. Per la terza volta in stagione, tripla doppia ai 50 con buzzer-beater e scalpo dei Nuggets strappato da sotto il naso di Jokic.
Quest’ultima è la partita che analizzeremo a breve, ultima ammissione di intenti da parte di un giocatore che, piaccia o non piaccia, ha giocato tutta la stagione col cuore in gola sputando sangue. Prima però, un’altra lista. (Se le liste vi hanno fiaccato, saltate questa parte e amici come prima).
Quali classifiche ha vinto RW0 quest’anno? Tante. Con ampio margine. Vediamone alcune.
- Tentativi dal campo (1941). Il secondo (Wiggins) si ferma a 1570.
- Errori dal campo (1117). Seguono Wiggins e Harden, intorno agli 860 a testa.
- Punti totali: 2558, ovvero 202 più di Harden (mind-freakin-blowin-stat: nella stagione 1961-1962, Wilt segnò oltre 4000 punti).
- Unico giocatore nella Lega ad avere un PER superiore al 30 (stagione da sedicesima piazza all-time).
- Miglior Assist% della stagione con 7 punti di vantaggio su Harden. Terza stagione all-time (le prime due sono di – facile – John Stockton).
- Usage% assurda: oltre il 41%. Il dato più alto nella storia della Lega. Hero-Ball-Kobe 2005-2006 si fermò a 38,74%. Jordan ’86-’87 al 38,29%, mentre un altro solo sull’isola per eccellenza, Iverson 2001-2002, registrò 37,78%.
- Altissimo Value Over Replacement Player (VORP per gli acronomisti): 12,4. Nessuno mai è andato oltre i 12 punti.
The Russell Westbrook Game
Ancora in lotta per strappare un posto nei Playoff a dei Trail Blazers rilanciati da Nurkic (ehm), i Nuggets ospitano i Thunder. Gallinari scriverà 34 (22 nel terzo quarto, nessuno nell’ultimo), ma Westbrook è in missione e regala la 42esima tripla doppia stagionale (record). Segna gli ultimi otto punti della partita, portando letteralmente OKC alla vittoria. “Tutto ciò che poteva andare storto, è andato storto”, commenta a fine partita Coach Malone. Il teorema-uragano di Murphy-Westbrook si è abbattuto sul Colorado e, in fin dei conti, non era nemmeno così imprevedibile.
Punti 1 e 2. Un copione visto tante volte: Westbrook piglia il rimbalzo sotto il suo tabellone, corre di là, non la dà a nessuno, jumper dalla media e Dio ce la mandi buona (35,4% dalla zona più oscura del mid-range).
Punti 3 e 4. Rimette in gioco dalla linea di fondo avversaria: lob per Oladipo, che riceve al gomito. Un elevator-screen di Adams permette a Russ di ricevere a cinque metri dal canestro. Lo marca Gary Harris, un micetto per lo #0. Passo verso sinistra, step-back, solita scodinzolata di gambe e retina che si muove.
Punti 5 e 6. Jokic sbaglia dall’arco, Westbrook mette in chiaro che il rimbalzo lungo è suo e si invola di là. Altro tiro dalla media, stavolta in faccia allo stesso Jokic. Stavolta l’elevazione e la cifra stilistica è perfetta: con Westbrook ce n’è davvero per tutti i gusti. Tutto e il contrario di tutto, insieme, any given night.
Punti 7 e 8. Altro gioco disegnato per lui: un blocco di Kanter schianta Murray, lo libera all’altezza del tiro libero e non c’è bisogno d’altro per due facili.
Punti 9 e 10. Due liberi segnati dopo essersi preso un fallo di Jokic.
Punti 11 e 12. Altra sequenza westbrookiana: un lato a disposizione, i quattro compagni fermi sull’altro, bully-ball su Murray e due punti da vicino.
Punti 13 e 14. Marcato da Harris, riceve un blocco oltre l’arco di Adams. Accelera bruciando il parquet del Pepsi Center, in mezzo secondo è al ferro, in equilibrio e sotto controllo.
Westbrook fa talmente tante cose che alcune possono sembrare ripetitive. La sequenza sotto, ad esempio, vi sembrerà di averla vista mille volte. Pessimo close-out difensivo, floater sbagliato da un Nugget, rimbalzo prendi-tu-prendo-io-no-meglio-se-prendo-io e assist di grande lucidità e visione. Nonostante abbia sfiorato il 43% di Usage, RW0 chiude questa partita con due sole palle perse.
Punti 15 e 16. Gli basta davvero solo un blocco. Azione fotocopia alla precedente, solo che qui si prende un jumper dalla lunetta. Gary Harris u r 2 small.
Punti 17,18 e 19. Prima bomba di serata. Ancora solo un blocco, ancora procreazione di punti dal nulla. Stavolta il blocco di Adams arriva sulla fascia destra, Westbrook si alza e segna da fuori area (33,7% in stagione al tiro pesante. Non esiste tiro che non possa entrare per lui).
Punti 20 e 21. Cose che non dovrebbero succedere ma succedono perché Westbrook è un animale fantastico: pigliare un rimbalzo nell’area di un centro serbo di due metri e dieci dopo un errore al ferro di Oladipo.
Punti 22 e 23. Chiude il secondo quarto con due rimbalzi e 2/2 dalla lunetta (chiuderà la serata con 16 rimbalzi e 11/11 a gioco fermo).
Punti 24, 25 e 26. Westbrook ha fatto tutto questo in 37 minuti e con 32 tiri. Questo è uno step-back da tre con la mano di Jokic nei paraggi.
Punti 27, 28 e 29. Penetrazione -> non lo ferma nessuno -> layup -> and-one. Come si ferma un treno in corsa?
Punti 30, 31 e 32. Ogni tanto la palla si muove ad OKC. L’attrazione gravitazionale libera spazio per i compagni, lo #0 è intelligente ad allargarsi in angolo per la bomba. Splash.
Punti 33, 34 e 35. Ad inizio ultimo periodo, Coach Donovan concede un po’ di riposo al suo giocatore migliore. OKC sprofonda sul -10. A 300 secondi dalla fine, pensa Gallinari sul +14, una bomba ad un tiratore ondivago la posso concedere. Sarà l’inizio della fine. Westbrook a breve raccoglierà il decimo assist di serata e da lì in poi si metterà in proprio. Decimo assist significa anche 42esima tripla doppia stagionale: è qui che si scopre quanti fan di OKC sono al palazzetto. Un’ovazione si alza e qualcuno grida all’MVP.
Punti 36 e 37. Siamo nella fase in cui tira solo lui. Dopo una bomba sbagliata, ne appoggia due al vetro. Jokic può solo leggergli la targa.
Punti 38 e 39. Dopo un’altra bomba sbagliata dal nostro e con poco più di cento secondi sul cronometro, Denver è sul +10. Attraverso un competentissimo euro-step Russ aggira Gallinari per altri due al tabellone.
Punti 40, 41 e 42. Tre liberi. I primi due guadagnati dopo un fallo, il terzo da un tecnico. Questa stagione RW0 è migliorato di un buon 2,2% rispetto alla media in carriera dalla lunetta. E tutto ok, ma i Nuggets hanno la palla in mano dopo un altro errore da tre di Russ e sono a +7. Mancano 54 secondi e da qui in poi è un casino vero.
Punti 43, 44 e 45. Jokic sbaglia la bomba che avrebbe chiuso la partita, Westbrook piglia il rimbalzo, vola dall’altra parte, Jamal Murray salta sulla finta di tiro e regala tre liberi al prodotto di UCLA e poi si volta verso la propria panchina, intimorito.
Punti 46 e 47. Siccome il meglio che Denver riesce a fare a questo punto della partita è un isolamento per Wilson Chandler, che deraglia commettendo sfondamento, Coach Donovan ferma i suoi cavalli e disegna la rimessa (indovinate per chi?) alla lavagna. Westbrook prima blocca per Oladipo, poi riceve a sua volta un mastodontico placcaggio da Adams. Si invola al ferro e Jokic fa di nuovo la figura del koala sonnecchiante. OKC è a-2!
Punti 48, 49 e 50. Dopo un altro errore di Jokic (runner da quattro metri finisce corto) che avrebbe chiuso la partita, il rimbalzo lo piglia Westbrook ed è timeout per il possesso decisivo. Due per pareggiare, tre per vincere. La rimessa è affidata a Kyle Singler, Westbrook, Grant e Oladipo girano come atomi impazziti attorno ad Adams che sembra nemmeno lui sapere per chi dover bloccare. Il neozelandese di trova la palla in mano perché Singler ha finito il proprio tempo a disposizione, Westbrook la reclama a due mani e si eleva da, boh, tredici metri?
La stagione di Westbrook è, in tutti i sensi, surreale. Ha tantissimi pro e diversi contro, sicuro è quella che più ricorderemo tra vent’anni rispetto a quelle di Harden e Leonard. È anche più valuable? Le 47 vittorie in stagione regolare direbbero di no, i votanti forse l’hanno pensata diversamente.