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NBA Awards: chi vince l’MVP?

James Harden

HOUSTON, TX – NOVEMBER 14: James Harden #13 of the Houston Rockets celebrates after a three-point basket during the game against the Philadelphia 76ers at the Toyota Center on November 14, 2014 in Houston, Texas. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Scott Halleran/Getty Images)

E’ stata la stagione dei record per James Harden. Dopo essere andato molto vicino al premio di MVP già due anni fa, quest’anno Il Barba ha seminato il panico nelle difese di una Lega intera. Merito di un mai-visto-prima mix di forza fisica, velocità, controllo del corpo e astuzia nel far volgere a proprio favore gran parte delle situazioni di gioco. Un breve elenco dei traguardi tagliati da Harden (e dai Rockets, che stanno alzando di parecchio la sbarra del concetto di squadra-che-[ab]usa-del-tiro-pesante) nelle partite di stagione regolare:

  • Mettendo a referto 41 punti e 15 assist in una sconfitta contro i Cavs e, la sera dopo, massacrando i Knicks con un 30+15, è diventato il primo dopo Magic Johnson nel 1986-1987 a registrare due serate consecutive con almeno 30 punti e 15 assist.
  • I Rockets, la sera del 25 Novembre, tentano un NBA-record 50 tiri da tre punti, strappando per una sola conclusione un primato ventennale ai Dallas Mavericks.
  • Harden comincia la stagione fortissimo (per spegnersi poi – leggermente eh – sul finale): è il primo nella storia NBA a registrare almeno 24 punti e almeno 12 assist in sei partite consecutive.
  • Streak assurda: 27 partite con almeno dieci bombe segnate. Insegnano gli Houston Rockets.
  • Il 20 Dicembre, Harden sorpassa Yao Ming al sesto posto nella classifica all-time dei marcatori dei Rockets. Qualche settimana dopo, i texani ritirano la #11 del leggendario centro cinese.
  • Nella sera dell’ultimo giorno del 2016, James Harden ci regala la prima 50-15-15 della storia NBA. Annichilisce i Knicks (ancora voi?) con 53 punti (pareggiato il massimo di punti in una tripla doppia, Zio Wilt), 16 rimbalzi e 17 assist. Ed è questa la partita di cui si parla qui sotto.
  • Oh, quest’ultimo è anche il record NBA per la sera della Vigilia del Nuovo Anno.
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Una storia di confetti, abbracci e carezze (ma anche di rugosi vecchietti criticoni): la storia di James Harden.

The James Harden Game

Punti 1, 2 e 3. Una delle cose viste fare tante volte dai Rockets quest’anno. Harden, il vero playmaker/orchestratore della squadra (-6,7 di OffRtg quando il Barba si è seduto in panca in regular season), trotterella. Poi cede la palla per muoverla un po’. Non sapendo granché cosa fare con la sfera tra le mani ad inizio azione, Brewer la cede ad Ariza. Il quale si trova davanti al Problema Brewer. Quindi la riaffida a Harden, che nel frattempo si è appollaiato un metro dietro la linea del tiro pesante. L’attacco non ha prodotto alcun vantaggio, quindi il Barba ci pensa una frazione di secondo e sì, si può tirare: splash.

Punti 4, 5 e 6. Lance Thomas (15 volte titolare quest’anno coi Knicks) si trova accoppiato sul perimetro con Harden. Il #42 non vuole concedere all’esterno avversario una facile penetrazione in area, quindi gli concede i tre centimetri di spazio che bastano per pigliarsi una tripla in faccia. Ma come, penserà qualcuno, già due triple? Harden, in stagione regolare, ha tentato 756 (!) triple. Incidenza delle triple sul numero totale di tiri? 49,3%. Crazy.

Punti 8 e 9. Harden segna due liberi e il primo quarto vede i Rockets a -5. Il nostro ha già 8 punti, 5 rimbalzi, 6 assist e 3 palle perse. E l’highlight può hardeniano mai visto. In una sola gif vedrete: un pump fake di Lance freakin’ Thomas sul quale Harden salta. Thomas è così sorpreso di una così nolente difesa a cotanto livello che muore prima di chiudere al ferro. Pigro rimbalzo per Harden, che corre il campo senza mai dare l’impressione di essere di fretta o di voler portare il motore oltre i 2500 giri. essima transizione difensiva dei Knicks. Splash di Ariza (tagliato).

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Punti 10, 11 e 12. Cosa sembra dire Harden con questa bomba? BRANDON JENNINGS YOU’RE JUST TOO LITTLE!

Punti 13 e 14. Dalla lunetta, altro 2/2. Harden è il primo giocatore della Lega per liberi tentati (881) e convertiti (746 per un notevole 84,7%).

Punti 15, 16 e 17. Palleggio pigro, Knicks pigri a lasciare Thomas nella pentola a pressione (o fa parte del “piano partita”?) e Harden si mette in moto. Rifiuta il blocco di Harrell, mette i pattini sotto i piedi del povero Lance Thomas e sono tre. Con tanto di shimmy.

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Punti 18, 19 e 20. Con Harden è difficile, è veramente difficile. E’ questo il motivo per cui tanti allenatori, per sources, preferiscono preparare la partita contro Westbrook che contro questo qua. Troppo stravagante, troppo particolare e fuori dagli schemi. Non sai mai cosa possa inventarsi. Nella gif qui sotto, si nota un atteggiamento quasi da sindrome di Asperger. Cammina (che il modus operandi sia placido è ormai chiaro) per il campo, gesticolando qualcosa. Palleggia con la mano debole, perché la mano sinistra serve a dare indicazioni/lamentarsi/chiamare un blocco, non si capisce. Il blocco su Thomas (allora è proprio il piano partita! Dannati Kazoos!) non è ancora arrivato che Harden fulmina il Toyota Center con una tripla abbagliante. Da apprezzare è la fluidità con cui raccoglie il palleggio e la cura con cui rilascia la palla.

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Cosa sembra dire Harden con questa tripla: L’ONNIPOTENZA LOGORA CHI NON CE L’HA.

Punti 21 e 22. Non si possono guardare questi punti. C’è Rose su Harden, che gli mangia tre metri in un amen. Arrivate alle soglie dell’area con estrema facilità, trova a protezione della stessa Joakim Noah. Che è come se un cucciolo di chihuahua fosse a protezione della Bastiglia nel 1789. Harden è libero di di pensare alla conclusione, sbagliare il floater mancino, pigliare il rimbalzo offensivo e metterne due in tap-in. Noah sembra così distante da quel giocatore che nel 2013-2014 arrivò quarto nella corsa al premio di MVP, ammesso nel primo quintetto All-NBA e vincitore del premio di Difensore dell’Anno :'(

Punti 23, 24 e 25. Stessa identica azione di prima. L’uomo di Harden è Rose, che muore su un blocco portato altissimo da Harrell. E’ impossibile per Noah coprire tanta distanza. Stavolta, però, Rose almeno ci prova a contestare. Harden non ne vuole sapere e cambia soluzione: tripla in step-back (con dubbio movimenti di piedi)? Ma certo. Houston va alla sosta lunga sul +14.

Punti 26, 27 e 28. Houston entra sì presto nell’azione, ma tutto sembra essere fatto al rallentatore. Harrell deve quasi chinarsi per raccogliere il passaggio del Barba. Jennings e Thomas sono inguardabili nel contenere un finto blocco di Harden su Brewer nell’angolo. Il #13 nero, infatti, si allarga presto oltre la linea del tiro da tre punti, dove in un nanosecondo scocca il tiro. Sono almeno tre le bombe – finora – in cui Harden non è nemmeno stato sfiorato da un Knick.

Punti 29, 30 e 31. Altro tiro, altro giro, altro regalo. C’è un altro uomo ancora su Harden, Kuzminskas. C’è il solito blocco oltre l’arco di Harrell. C’è il solito Noah a distanza chilometrica. Il lituano riesce a forzare il blocco, ma Harden spara da dieci metri e chi ci vuoi fare, gli stringi la mano.

Punti 32 e 33. Stavolta sull’Isola Harden, raggiungibile solo grazie ad un lembo di terra percorso da questo trenino, c’è finito Justine Holiday. La leggenda vuole che uno sciamano baffuto faccia perdere i sensi ai giovani rampolli per convincerli a firmare per i Knicks, e mandarli poi sull’isola Harden. Chissà quando torneranno. E, anche se lo facessero, NY sarebbe così stupida da scambiarti.

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I Knicks ti fanno dire che “in quelle praterie regala cioccolatini anche Dada Pascolo” anche se non vuoi dirlo.

Punti 34 e 35. Harden mette in quarta per due secondi e ne appoggia due al tabellone. Senza difficoltà apparenti.

Punti 36 e 37. E’ una partita che i Knicks non riescono a trovare risposte efficaci ad un normalissimo pick-and-roll centrale giocato palla-in-mano da JH13 e un compagno a caso. Blocco di Nené, Holiday cambia per iscrivere Hernangomez alla lista di persone sulla cui faccia ha segnato Harden. Con saluti e ringraziamenti.

Punti 38 e 39. Harden è un mago nel prendersi contatti sul tiro da tre. Stavolta nella rete finisce Holiday, ma il Barba sbaglia una conclusione dalla lunetta.

Punti 40, 41 e 42. Entrati nell’ultima frazione di gioco a +7, i Rockets nemmeno spingono tanto sull’acceleratore. Un nuovo fallo di Holiday regala altri tre liberi a Harden.

Punti 43 e 44. I seguenti.

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Cosa sembra dire qui il povero Justin Holiday al Barba: SMETTILA!

Punti 46 e 47. Fallo di Noah che non tiene Harden neanche con lo scooter e 2/2 per il Barba. Storia già vista.

Punti 48, 49 e 50. Justin Holiday nella Terra di Mezzo cede alla tentazione del Mago con Barba omaggiandogli una battuta di caccia nei Territori del Tiro Libero.

Punti 51, 52 e 53. I Knicks sono giustamente stati insultati (anche) da questo pezzo, ma la verità è contro questi qua, sul loro campo, quando tirano da undici metri, è durissima. Harden mette le cose in chiaro con una bomba al tritolo. Chiude con 53 punti in 42 minuti, nei quali ha forse stropicciato un po’ la canotta. 16 rimbalzi, 17 assist e 8 palle perse sono il coronamento di una partita marchiata a fuoco con logo Harden. Riuscirà ad imprimere le sue iniziali anche sul trofeo di MVP?

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