Appena ieri vi abbiamo raccontato il “caso” che si è aperto in merito al tweet postato da Kevin Durant con il quale offendeva ex allenatore e compagni ad Oklahoma.
Situazione alquanto bizzarra ed imbarazzante per l’MVP delle passate Nba Finals. Infatti il tweet è stato scritto in terza persona e ciò faceva presumere che fosse abitudine di KD utilizzare un account segreto per difendere le sue ragioni con i fan. Dopo alcuni giorni di silenzio arrivano le scuse ufficiali di KD pronunciate durante un evento a San Francisco.
Utilizzo Twitter per approcciare con i fan. Credo sia un buon modo per avere un contatto con i tifosi. Ma ho spinto la cosa troppo in là. Questo accade quando mi lascio trasportare nelle discussioni su ciò che realmente amo: giocare a basket. Non mi pento di aver risposto agli schiaffi delle persone né di aver parlato con i miei fan su Twitter. Mi pento di aver usato il nome del mio ex allenatore e dell’organizzazione per la quale ho giocato. Questo è stato infantile. Un gesto idiota. Mi pento di averlo fatto e chiedo scusa per questo.
Durant ha anche detto a USA Sports Today di essere cosciente di aver ferito Donovan ed i Thunder ed ha aggiunto che vuole bene a quelle persone e non avrebbe mai voluto fargli del male. Ha dichiarato di aver inviato una lettera di scuse al suo passato allenatore e, inoltre, KD afferma di meritarsi ogni critica che arriverà. Ma non si parla del falso account di cui si sarebbe servito in altre occasioni per rispondere “a tono” ai fan più indisciplinati.
Sono stato un totale idiota. Me ne assumo la responsabilità. Ma voglio andare avanti. Probabilmente mi ha fatto più male rispetto a quello che credete. Tutti mi dicevano di rilassarmi, di reagire, ma ero davvero turbato e ce l’avevo con me stesso. Non riguardava il fatto che le persone stessero parlando di me, perché me lo merito, ma ce l’avevo più che altro con me stesso per essermi lasciato andare fino a quel punto. All’inizio era un gioco per me, l’ho fatto per tutta l’estate ed è andato troppo oltre. Non ho dormito per due giorni e due notti. Non ho mangiato. E’ assurdo perché mi sento incazzato con me stesso e dispiaciuto per aver trascinato qualcun’altro dentro questa cosa.
Di sicuro il linguaggio utilizzato da Durant per rispondere ad alcuni utenti, scontenti riguardo alla sua partenza, non era da gentleman. Tutt’altro. E farlo attraverso un contatto non ufficiale ma fittizio ci ricorda che anche quei superuomini che vediamo volare al ferro sono umani, spesso allo stesso livello di coloro che scrivono frasi di odio sui social media.
Interrogato poi nello specifico sulla questione dell’account falso, e sulla, ovvia, esistenza di quest’ultimo, KD ha risposto così:
No, non ho altri account. Stavo soltanto discutendo anche se poteva sembrare in quel modo. Sì, poteva sembrare.
Da precisare che l’account fasullo di KD scoperto da Tim Cato di SB Nation è un account Instagram.
Non penso smetterò di approcciarmi con i tifosi. Mi piace molto ed è un buon modo per connettere tutti, ma farò un passo indietro per concentrarmi a giocare. Voglio andare avanti, è stata dura da digerire ieri, ero davvero arrabbiato con me stesso.