Charles Barkley vs Mondo, capitolo 450697esimo. Stavolta Sir Charles si è scagliato contro il calendario 2017-2018, a suo dire troppo agevole. Barkley se l’è presa coi giocatori – in particolare le star – della NBA attuale, a parer suo esageratamente viziate e capricciose.
BACK-TO-BACK
Queste le parole di Barkley, rilasciate in conferenza stampa:
Poverini, non sono in grado di giocare i back-to-back. Complimenti alla NBA: certi giocatori già guadagnano 30-40 milioni di dollari, ma non basta. Bisogna anche rendergli la vita facile. Guai a stressarli. Non bastano gli hotel di lusso e i jet privati, i bimbi hanno bisogno di essere viziati ancora di più.
Come noto la NBA, in accordo con l’Associazione Giocatori, ha deciso di anticipare l’inizio della regular season, che comincerà il 17 ottobre. L’idea è appunto quella di ridurre i back-to-back (da 16.3 a squadra passeranno a 14.4) e di eliminare del tutto le strisce di 4 partite in 5 giorni.
Adam Silver e il front office NBA puntano, in questo modo, a contrastare pure il controverso fenomeno del resting. Riducendo lo stress fisico, si presume che si riducano anche gli infortuni e i piccoli acciacchi che a volte tengono fuori giocatori d’élite nelle partite di cartello. Gli allenatori – anche con multe – saranno incentivati a non lasciare a riposo le star nelle gare in diretta nazionale, a meno di comprovati problemi fisici.
Sull’assunto di Barkley c’è poco da dire: a 30 o 40 milioni di dollari incassati l’anno, pretendere di essere tutelati più di quanto non lo si sia già può suonare surreale. Se a guadagnarne, però, sarà lo spettacolo come auspicato, allora che calendario più soft sia.
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